Pov's Nash

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Una settimana che non vedo i suoi occhi, una settimana che non sento le sue parole, una settimana che non sembra mai passare.
È ancora in quel orrendo ospedale, in quella stanza grigia che non rispecchia la sua personalità.
Sta ancora dormendo nel silenzio rotto dal mio respiro e il battito del suo cuore.
Non so quanto tempo potrò resistere ancora ma vederla in questo stato mi rende debole.
In questa settimana io e Camilla non siamo mai andati a casa a dormire, non la lasciavamo mai sola, se lei andava a casa io restavo con lei e se io andavo via lei c'era.
Camilla era distrutta, era una settimana che rimaneva seduta sulla sedia a stringere la mano della sua migliore amica.
Da dove ero seduto potevo vederla benissimo.
La testa appoggiata alla spalla dell'amica, le mani strette in quelle di Martina, il trucco un po' colato e capelli legati i una crocchia disordinata.
Sapevo che non stava bene, sia per Martina che per quel coglione del mio amico che ovviamente prima le bacia le illude e poi le butta ma deve capire che le ragazze non sono    USA E GETTA hanno dei sentimenti e questi vanno rispettati.

"Cami..." Dissi con la voce impastata spezzando il silenzio.

Alzò la testa, aprii gli occhi, e al posto di vedere la gioia che trasmettevano fino a una settimana prima quegli occhi azzurri emanavano solo tristezza e dolore.

"Si?" Disse con un fil di voce.

Non la riconoscevo neanche più, mi ero affezionato a queste ragazze, e le stavo perdendo tutte e due.
Esatto tutte e due.

Camilla perché sapevo che le faceva male vedere Martina così, sapevo che se la sua amica non si sarebbe più risvegliata lei sarebbe cambiata, si sarebbe chiusa in se stessa e non sarebbe più stata la ragazza solare che é veramente.

Martina non dava segni di vita e questo mi spezzava il cuore; se non si fosse più svegliata io mi sarei sentito un mostro, un mostro che le aveva rovinato la vita, che l'aveva mandata in ospedale, che le aveva impedito di andare a una festa e che l'aveva baciata il giorno stesso che l'aveva conosciuta.

Non mi sarei mai pentito di quel bacio, ma in quel momento iniziai a mettere in dubbio tutte le cose di cui ero certo.

Ero davvero sicuro di voler passare una vita a tormentarmi dicendo di aver rovinato la vita alla ragazza dei miei sogni?

Ero sicuro che sarei riuscito a riguardarla negli occhi senza scoppiare in lacrime?

Ero sicuro di essere io il ragazzo che doveva renderla felice?
La risposta a tutte le domande era no!

Io non ero sicuro proprio di niente. Ma in quel momento non potevo fare altro che aspettare perché solo al suo risveglio le risposte alle mie domande si sarebbero avverate.

"Sicura di voler stare qui anche oggi?" Dissi a Camilla vendendo le occhiaie che aveva sotto gli occhi.
"Sì, devo aspettare il suo risveglio, voglio essere tra i primi a rivederla sorridere!" Disse stringendo forte la mano della sua amica.
"Okay allora io vado a prendere un caffè alla macchinetta vuoi qualcosa?"
"Se puoi un the caldo con lo zucchero se non c'é fa niente!"
Annuì,e poi uscì dalla stanza.

Appena uscì vidi tutti i miei amici seduti sulle sedie con le teste appoggiate alle spalle di quello a fianco che schiacciavano un pisolino.
Non resistetti così mi avvicinai a Cam, mi sedetti sulle sue gambe con il telefono già acceso su snapchat, gli passai l'indice sotto il naso e in quel momento il mio amico spalancò gli occhi e iniziò a dimenarsi, mi alzai ridendo e corsi alle macchinette.

Mentre aspettavo che il mio caffè fosse pronto riguardai il video, la faccia di Cameron era davvero esilarante conoscendo le nostre fan sapevo che l'avrebbero amato.
Presi il the per Camilla e ritornai dalla mia piccola.

Ricominciamo insieme | Cameron Dallas|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora