5-From Soul.

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La donna dai capelli mori, strillava come se le stessero tagliando la gola. Non riuscivo a vederle il viso, ma sapevo che le uniche emozioni che trasparivano erano terrore e dolore.
Io ero lì, a fissare la scena con i pugni stretti sul petto e la bocca secca.
Mi portai le mani sulle orecchie, quando l'uomo sbatté la testa della donna sul pavimento in legno scuro.
"Basta" strillai e strizzai gli occhi con ancora le mani sulle orecchie. Sembrò che nessuno riusciva a sentirmi o a percepire la mia presenza. Avevo paura. Paura di non riuscire a tornare più indietro. Paura di non vedere mai più i miei genitori, il mondo che mi circondava.
L'uomo sbatté ripetutamente la testa della donna per terra e quest'ultima urlava sempre più forte, divincolandosi dalla presa della figura che le teneva i capelli.
"Basta, basta, basta" cominciai a piangere. "Smettila" mi inginocchiai per terra con le lacrime che rigavano le mie guance.
Non so con quale forza riuscii a aprire gli occhi, e neanche perché lo feci. Forse solo perché il mio istinto era quello di proteggere l'unica figura rimasta a guardare come me. Impaurita e impotente. Alzai la testa solo per poi fissare gli occhi pieni di lacrime, del bambino che non incontravano i miei. Era lì, piccolo piccolo in un angolo, tra la grande finestra che occupava tutta la parete frontale e la tenda rossa. Aveva,come me, portato le mani sulle orecchie singhiozzando e guardando la scena a cui nessun bambino dovrebbe assistere. I suoi ricci mori, erano scompigliati sulla sua fronte, coprendo ormai gran parte del viso bagnato dalle lacrime.
Mi avvicinai al piccolo corpo tremante ed allungai la mano per asciugargli una lacrima. Prima che la mia mano attraversasse la sua testa come se fosse un fantasma, pensai che dovesse essere molto freddo,dato non ne sentivo il calore. Come ho già detto, però, la mia mano oltrepassò la sua guancia. Cercai di toccare la manina o i capelli, senza successo. Non riuscivo a sentire la freddezza della sua pelle pallida o la morbidezza sei suoi ricci scuri.
Era un fantasma? O lo ero io?
A quel punto, tutto si fece scuro e i corpi sudati e agitati della donna e dell'uomo, furono inghiottiti dalle tenebre. Tutto era scuro intorno a me e solo una presenza mi era rimasta vicino. Il bellissimo bimbo, aveva smesso di piangere, ma guardava tristemente a terra, inginocchiato. Le sue manine erano sulle cosce, coperte da un pantalone d'epoca.
Mi guardai intorno agitata, scrutando la zona. Non eravamo più nel buio, ma in un enorme stanza. Era quattro volte più grande del salone della mia nuova dimora. Il soffitto era talmente alto da sembrare infinito e in alto c'era la sagoma di un enorme orologio. Io ero di fronte ad esso, mentre il bimbo ne era di spalle.
All'improvviso l'oscurità che accoglieva la stanza si trasformò in una luce bianca, abbagliante...





Hi sister :)
Lo so...per ora è tutto troppo confuso, ma vi assicuro che diventerà tutto più chiaro.
Come sempre se vi è piaciuto il capitolo non dimenticate di votare e commentate così ascolto un po' i vostri pareri sulla storia.
Zauu!!! All the love xx

In the Night.(H.s.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora