16-Demon.

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Mi ritrovai nel letto, come appena sveglia.
Decisi di scendere di sotto e fare colazione. Stavo per entrare in cucina, quando, sentii che i miei genitori, stavano bisbigliando. Mi fermai poco prima del l'uscio.
"Deve rimanere qui ,Isobel, che le piaccia o no, questa è la sua nuova casa. Ci ringrazierà in futuro." Disse mio padre.
"Non si cosa le stia prendendo Ric...sembra spaventata" rispose mia madre.
"Lo so, è un drastico cambiamento. Facciamolo per lei, per la sua salute."
Ci fu una pausa.
"Per la sua malattia."
Rimasi sconcertata.
"M-malattia?" Dissi a me stessa.
Decisi di entrare e bussai, come se non fossi mai stata là.
"Buongiorno." li guardai.
"Hey, Coraline, dormito bene?" Disse mia madre, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Beh...sì. Suppongo di sì..." Risposi a mia madre.
C'era un silenzio imbarazzante nella grande cucina, e io rimasi a testa bassa guardandomi le mani.
A quel punto, mi accorsi della scritta nera, sulla mia mano.

Dietro lo specchio

Pochi minuti dopo i miei partirono per Londra e io rimasi da sola, finendo il mio muffin al cioccolato. La scritta sulla mano era sicuramente un indizio dell'angelo nel sogno.
Quando ebbi finito, andai in camera e rimasi davanti l'enorme specchio, combattendo con me stessa, se attraversarlo oppure no. Non sapevo neanche se questa pazzia potesse funzionare. Andiamo, era una vera e propria pazzia. Nonostante ciò, presi un respiro, e varcai l'uscio, e rimasi inghiottita dallo specchio.
La mia pelle formicolava e in batter d'occhio, mi ritrovai dall'altra parte.
L'ambiente era buio pesto e c'era un senso di umido e vecchio nell'aria.
L'odore era di legno vecchio e cenere.
Cercai di muovermi e mi maledissi al pensiero di non aver portato con me, una candela o una torcia.
Sentii qualcuno in lontananza, che si avvicinava a me, strisciando. I miei passi mi portavano indietro, mentre quella...cosa(qualsiasi essa sia), si avvicinava sempre di più a me.
D'improvviso, qualcuno mi prese per i fianchi e sentii in seguito, un battito di mani. Le tantissime candele, appese ai muri in legno, si accesero, come per magia.
Mi girai e vidi... Occhi grandi ed angelici verdi, riccioli color quercia che ricadevano sul suo viso, pelle candida come la neve, labbra rosse con la straordinaria forma di un cuore e un'altezza che mi sovrastava.
Vestito di nero.
Era un angelico demone.

Ah Harreh...

In the Night.(H.s.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora