-Grazie mille per la bella serata.- Lily ringraziò tutti i suoi invitati che ormai tornavano alle rispettive case.
-Grazie a te, Lily, per l'ospitalità.- Emmeline sorrise dolcemente.
-Be', andiamo!- Esclamò Sirius. -Vance, tu ed io andiamo dalla stessa parte, no?- Emmeline annuì. -Ciao a tutti.- Salutò Felpato e portò una mano attorno alla vita della bionda. -Ci si vede.- Anche Remus salutò tutti e si congedò come anche le altre due donne.
-Che serata!- Disse James chiudendo la porta.
-Mai unire persone civili e Malandrini, insomma.-
-E già, Lils.- Ramoso si avvicinò a sua moglie cingendole i fianchi con le braccia. Lei in tutta risposta sorrise e portò le braccia intorno al suo collo. Si avvicinò alle sue labbra e quando era abbastanza vicina da sfiorarle...ecco Harry che piange.
-Non andare.- La pregò James lasciandole un bacio sul collo.
-Devo andare.- Si liberò dalla sua presa e dopo avergli accarezzato il viso, corse da Harry.
Nel frattempo Sirius ed Emmeline erano ancora per strada. Lui voleva evidentemente attaccare bottone con lei, e stava studiando ogni sua mossa.
-Be' Vance, non dici nulla?- Esordì dopo qualche secondo il ragazzo dai penetranti occhi grigi.
-E cosa dovrei dire?- Alzò un sopracciglio.
-Che mi muori dietro, magari? No dai, ovviamente scherzo, ma se vuoi..-
-No Black.- Lo interruppe. -Non accadrà.-
-Va bene, non ci speravo poi tanto.- Le fece l'occhiolino. -Però sei bellissima.- La donna si girò di scatto sorpresa forse un po' troppo da quel complimento.
-Stai arrossendo.- La avvisò.
-Come fai a dirlo? È buio.-
-Sì, ma ci vedo lo stesso.- Sorrise. -È questa casa tua, vero?- Disse indicando la piccola residenza alla loro sinistra.
-Sì, è questa.- Rispose.
-Be', allora buonanotte.- Le lasciò un bacio sul collo, proprio sotto l'orecchio, facendola rabbrividire. Dopo di ché girò i tacchi e andò via.
Remus invece era appena arrivato a casa sua e non poteva fare altro che pensare e ripensare a Mary. Non poteva evitare do stare ancora un po' male per lei, ma sapeva che prima o poi gli saperebbe passata. Anche lei lo stava pensando. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Lei lo amava ancora come lo aveva sempre amato. Ma ormai era acqua passata e non poteva farci nulla.
A casa Potter la situazione invece si era stabilizzata. Harry dormiva e Lily e James erano a letto.
-James?- La rossa leggeva con la luce fioca dell'abat-jour sul suo comodino.
-Mh?- Rispose James mezzo addormentato.
-Hai dato da mangiare a Puff?- Sussurrò per non svegliare Harry.
-Chi?- Aveva la bocca impastata dal sonno.
-A Puff, James, il gatto.- Disse questa volta sussurrando con più veemenza.
-No.- Finalmente aprì gli occhi, anche se con difficoltà.
-Come no? Te l'avrò raccomandato un centinaio di volte.- Si lamentò.
-Vado ora, okay?- Si mise a sedere e con gli occhi semichiusi scese dal letto. Si diresse a stento verso la cucina e prese i croccantini del gatto dal pensile in alto, che Lily stentava sempre a raggiungere. Puff era lì, appollaiato accanto al tavolo che osservava James con aria speranzosa.
-Scusa Puff, mi ero dimenticato di te...- Il gattino miagolò piano il ché fu inusuale visto che era un animaletto molto silenzioso. -Dai, vieni!- Gli versò un po' di croccantini nella ciotola. Puff era evidentemente molto affamato perché iniziò subito a divorare la sua cena arrivata forse un po' troppo in ritardo. James ripose la scatola al suo posto, probabilmente per evitare che Lily gliela tirasse in testa il giorno dopo per averla lasciata lì. Tornò in camera da letto e Lily posò il libro sul codino.
-Fatto?- Lui annuì infilandosi tra le coperte. -Ma che bravo.- Sorrise dandogli un bacio sulla mascella e facendo scorrere un dito lungo il suo petto. Iniziò poi a tratteggiare dei cerchi immaginari, James rabbrividì a quel contatto e proprio mentre stava per risponderle a dovere, ecco che il sonoro pianto di Harry li interrompe.
-Devo andare, James.- Lo baciò dolcemente sulle labbra e andò via. James sbuffò e affondò la testa nel cuscino: forse era meglio dormire.
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Before the end
Fanfiction-Dai, Harry! Di' Felpato, Fel-pa-to. È così facile.- Lo incitò il suo padrino. -No, Harry, non ascoltarlo. Di' Lunastorta, dai Harry, Lunastorta.- Remus scandì lentamente la parola. -Ah, Remus vattene!- Sirius gridò e l'amico gli rise in faccia. -Ab...