CAPITOLO 8

124 16 4
                                    

                  

New Orleans, 12 ottobre '91

River stava camminando, con sulle spalle la sua chitarra, che dopo quella sera portava sempre con sé.  Aveva bisogno di prendere aria, rinfrescarsi la mente. Pensava di andare al parco di Jackie, nella speranza di trovarla, e la vide lì sulla sua altalena, sotto il suo salice. Lui arrivò sorridendo, non poteva fare altro con lei. I capelli castani, lisci, lunghi, che circondavano quel suo innocente e angelico viso, con quei suoi due occhi intelligenti e sinceri, blu, grandi immensi, come tutto ciò che tenevano dentro. Il suo sorriso poi ... "Cazzo quanto è bella quando sorride" pensò River.

-          Tu sai suonare la chitarra? Non ci credo

-          Buongiorno anche a te e si, so suonare

-          Dimostramelo – disse ridacchiando

-          Ok, che musica ascolti

-          Beatles

River si sedette sull'altalena, lei si sedette di fronte a lui per osservare le sue mani che davano origine alla melodia, lui imbracciò la chitarra e iniziò a suonare

Close your eyes and I'll kiss you,

Tomorrow I'll miss you,

Remember I'll always be true.

And then while I'm away,

I'll write home everyday

and I'll send all my loving to you.

I'll pretend that I'm kissing

the lips I am missing,

and hope that my dreams will come true.

And then while I'm away,

I'll write home everyday,

and I'll send all my loving to you.

All my loving, I will send to you,

All my loving darling I'll be true.

-          All my loving... - disse Jackie, aveva paura, aveva paura che quella canzone fosse dedicata a lei, ma aveva ancora più paura che non lo fosse. Finita la canzone River sospirò e fece un sorrisetto sghembo rivolto a Jackie. Poi la guardò con aria di sfida.

-          Vuoi suonare?

-          Che?

-          Vuoi suonare?

-          Emh... non so suonare

-          Non mi sembra così grave

Così detto, River le porse lo strumento, lei lo prese e se lo mise sulle gambe. Lui si sedette dietro di lei, le dette il plettro, poi prese le mani di lei e le appoggiò alla chitarra. Il suo cuore schizzò alle stelle, come quello di lui, ma entrambi sapevano che no, non potevano fare nulla di quello che stavano facendo. Perché? Perché avevano paura, delle delusioni, della loro vita, del loro passato e del loro futuro, ma non del presente. Ma River decise che era stanco di avere paura, e sapeva che anche lei stava pensando la stessa cosa.

-          Il primo accordo è il do maggiore

River era vicino a Jackie, così vicino che a ogni parola che pronunciava lei sentiva i brividi, freddi, su tutto il corpo. Era una sensazione bella ma, insomma, doveva controllarsi. Mise giù la chitarra, River la stava abbracciando, prese le mani di lui e si appoggiò al suo petto, ascoltando il suo cuore impazzito, al quale stava dando palesemente ascolto.

-          Sei l'allieva peggiore che abbia mai avuto lo sai? – le disse stringendola un po' di più a sé

-          Ne sono fiera, è frutto di anni di esercizio

-          Ti voglio bene Jackie

-          Ti voglio bene River

1991, New OrleansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora