14.

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«Bene ragazzi, buone vacanze. Fate i compiti mi raccomando e studiate per chimica, servivirà»
Ci avvertì la professoressa.
«perfetto, appena rientriamo 'sta troia ci interroga.»
Annuii persa. Oggi ero un po' tra le nuvole, non smettevo di pensare ad Hayes, al suo accento e al suo 'piccola'.
Brividi, BRIVIDI.
«Camille esci dal tuo regno magico pieno di unicorni e cagami»
Scossi la testa e risi.
«perché ridi?» chiese lui curioso.
«perché gli unicorni sono meglio di te.» affermai con tono infantile.
Lui fece il finto offeso e mise il labbrucio, proprio come un bambino e fu lì che non riuscii a trattenermi e gli saltai addosso riempiendolo di baci.
«si si basta ora, andiamo a casa piuttosto»
Uscimmo da quella prigione e salutai Jess e Nick, che facevano una strada diversa dalla mia e quella di Matt.
«Non vedo l'ora di domani!» disse Matt, ma poi si tappò subito la bocca.
«che succede domani?»
«beh si... Sai, domani è.... Si domani è Pasqua e staremo tutto il giorno insieme!» non era molto convinto...
«non vuoi stare con me?» mi attristai un po'
«ehi ehi fiorellino, no. Sono contentissimo di passare tutto il giorno con la mia migliore amica»
«da dove esce 'fiorellino'» ridacchiai
«viene tutto da qui.» disse indicando il cuore
«Matthew il cuore è sulla sinistra» riso così forte per la sua figura che una signora è uscita di casa per chiedere di abbassare il volume.»
Mi accompagnò a casa e si congedò. Entrai velocemente in casa e andai a riposare.
                               ****
MATTHEW
domani è il grande giorno, finalmente avrei rivisto tutti i miei amici: Cameron, Nash, Carter, Taylor, Shawn e Hayes. L'ultimo di loro davvero non vede l'ora di venire, è stato lui l'artefice di questo incontro e tutto questo solo per Camille.
Lo devo ammettere, un po' geloso lo sono, insomma la conosco fin da piccolo. Avevo solo cinque anni quando mi sono dovuto trasferire qui a Milano e lei, nonostante non sapesse l'inglese, è venuta a fare amicizia con me.
Molti si chiederanno come abbiamo fatto se non comunicavamo, era tutto un gioco di sguardi, osservavano quello che c'era attorno a noi e se faceva ridere noi ridevamo.
È per questo che è speciale e vederla con un altro ragazzo accanto mi rende escluso... Ma Camille non potrebbe mai escludermi.
Ad interrompere i miei pensieri fu il trillo del mio cellulare.
Guardai il display interrogativo e risposi quando lessi il nome 'Hayes' che lampeggiava.
«Hayes, amico!»
«Matt! O mio dio non vedo l'ora, finalmente la vedo»
«finalmente smetterai di assillarmi»

risi. Sinceramente in queste ultime settimane Hayes non ha fatto altro che chiedermi notizie su Camille e mi ero anche stufato.

«allora, tutto pronto per il viaggio?»
Sentii una coca dall'altra parte della cornetta.
«devo fare la valigia, ci vediamo bro»
«a domani»

WhatsApp; Hayes GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora