CAMILLE
"Camille, c'è Matthew che ti aspetta!" Urlò mia madre dalla porta
"Si mamma arrivo, devo prendere le ultime cose." Urlai di rimando
Appena uscì da camera mia, un piccolo senso di malinconia mi invase: wow, non la rivedrò più per tre mesi.
"Eccomi!"
"Mi raccomando Camille, ascolta Karen" mi raccomandò mia madre "e Matthew" continuò la donna "Prenditi cura di questa peste"
Matthew e mi madre risero e io intonai un "hey" di offesa.
"Su andiamo che se no perdiamo il volo"
Salutai i miei genitori e mi diressi con Karen e Matthew all'aeroporto.
"Finalmente è estate, non vedo l'ora di tornare a Los Angeles!" Disse Matthew tutto entusiasta
"Ti deve mancare la tua città" dissi io
"Si ovviamente" disse lui "Ma anche a Milano mi trovo bene, con te poi" mi fece l'occhiolino.
Arrivati all'aeroporto facemmo il check-in e tutte le cose che si fanno in un aeroporto.
Ero molto nervosa e un mucchio di pensieri invasero la mia mente: avevo fatto la cosa giusta? Avevo fatto una cazzata? Sono sbagliata? Lo merito ancora?
"Tutti coloro che prenderanno il volo 3478 diretto a Los Angeles sono pregati di imbarcarsi al gate 9"
La voce metallica mi fece tornare alla realtà è mi diressi con Matt e sua madre sull'aereo.
Nove lunghe ore di viaggio mi attendevano, misi le cuffiette, feci partire Sweater Weather dei The Neighbourhood e, grazie a questa canzone, mi addormentai piena di tranquillità. Mi svegliai mentre l'aereo era non so dove nella vasta zona d'America così mi misi a guardare il magnifico panorama sotto di me.
**
"Il volo è terminato, grazie per aver scelto la nostra compagnia"
Ancora non ci credevo di essere a Los Angeles, insomma LOS ANGELES. Chi non vorrebbe andarci?
"Sembri una bimba di due anni" ridacchiò Matthew
Effettivamente sembravo una bimba sperduta che aveva le pupille dilatate e si guardava intorno curiosa di scoprire il mondo.
"Beh" ridacchiai "Sono a LA!" Anche Matthew ridacchiò con me e poi urlò:" Benvenuta nella mia città"
"Che si fa ora?" Disse Matthew guardandomi
Io gli puntai addosso il mio sguardo migliore che lui interpretò giustamente, purtroppo per lui.
"No" affermò "non dirmi che vuoi..."
Io annuii e urlai "SHOPPING!"
**
Avevo le mani piene di borse, e le mie braccia stavano per crollare.
"Mh vediamo, quanti soldi hai speso per comprare tutte queste mutande di Victoria's Secret?" Mi disse Matthew ridendo.
"Mhhh un po'" risi anche io. "Ma ehi, si vive una sola volta!" Mi giustificai.
Mi alzai dal letto e Matt, mi guardò interrogativo e io gli dissi che dovevo fare una cosa importante, lui annuì e mi disse che mi avrebbe aspettato più tardi.
Andai in bagno a darmi una sistemata, presi la borsa, misi le scarpe e uscii di casa.
Mi misi le cuffie, come ormai era abitudine, e mi incamminai verso il luogo.
Tenevo stretto nella mano destra un bigliettino, con scritto l'indirizzo della casa che avrei dovuto raggiungere a momenti.
Dopo vari minuti, e varie canzoni, raggiunsi la mia destinazione.
Percorsi il vialetto di quella casa e mi fermai davanti alla porta insicura se bussare o meno.
Presi un respiro profondo e dissi "per cosa sono venuta a fare se ora non busso?"
Presi un altro respiro e picchiettai il mio pugno contro la porta.
Quando questa si aprì, rimasi incantata dallo spettacolo che mi si mise d'avanti. Hayes è bellissimo.
"Cosa ci fai qui?" Sputò freddo.
"Sono venuta fino a qua per riprendere ciò che ho perso"
Pronunciate queste parole, fiondai le mie braccia sul mio collo e lo baciai. Lo desideravo da tanto tempo, l'ho sognato da una vita e alla fine eccomi qua, a chilometri di dosata sa da casa mia nelle braccia della persona che amavo. Si, io lo amo.
Si staccò per riprendere fiato e sussurrò un "wow", poi provò a parlarmi in qualche modo, ma lo interruppi.
"Zitto e baciami"
E riappoggiò le sue labbra sulle mie.
FINE.
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WhatsApp; Hayes Grier
FanfictionUn ragazzo che abita oltre oceano mi ha stravolto la vita e continua a farlo ogni giorno che passa. --- PREMESSA: io sto scrivendo questa storia, per divertirmi e perché mi piace. non perché io creda di essere chissà chi e di fare chissà cosa. --- B...