capitolo 1

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Sono seduta nel solito bar a bere qualcosa. Ed ecco che inizia a squillare il telefono. Merda è mio fratello Ryan, già è la terza chiamata in almeno 20 minuti. Decido ancora una volta di non rispondere, prima o poi dovrà scocciarsi.
Ordino un altro shots, è almeno il quinto, o il sesto.. ma chissene.
Sento squillare ancora una volta il telefono, e dopo la sesta chiamata decido di rispondere.

<<ma che cazzo vuoi?>>

<<ma dove cazzo sei? Sono quasi le due del mattino!>>

<<E da quando io prendo ordini da te su quando tornare a casa? Non sei nessuno, apparte quel rompi coglioni di mio fratello, quindi sta zitto e lasciami in pace>>

Riattacco prima che possa contrabbattermi. Preferirei bere fino al collasso piuttosto che tornare in quella stupida casa con Ryan e mia nonna. Odio mio fratello, ha tre anni più di me e da quando la mamma è morta e "papà" è in carcere, non fa altro che fare il ruolo del genitore, come se volesse prendere il posto di mio pa.. non mi va nemmeno di chiamarlo così. Quello stronzo non lo considero nemmeno una persona, figurati se penso che sia mio padre. Ma spero che marcisca in galera.
Sono le due e mezza del mattino quando Caroline, la cameriera del bar mi accenna che stanno chiudendo.
Quando entro in macchina mi accendo una sigaretta, per togliermi almeno un po' questo saporaccio di vodka dalla bocca. Domani dovrei essere a lezione per le 8, ma nelle condizioni in cui mi ritrovo adesso penso proprio che le salterò. Fanculo a Ryan e a quei bastardi di professori, nemmeno volevo andare in quella stupida università, con tutte quelle tipe snob e secchione.
La mente mi si era oscurata dai pensieri e non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata, parcheggio ed entro in casa.

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