Capitolo 12

205 18 4
                                    

-Dove andiamo?- chiedo ancora stretta fra le sue braccia.
-Ti va, di andare a casa mia?-chiede
Annuisco lentamente.

-Ci siamo conosciuti proprio lì- sussurro ricordando le mie figure di merda.
-Eri uno stronzo- ridacchio.
Ma è vero, era uno stronzo pervertito.

-Lo so- si unisce a me con la sua risata contagiosa.
-Come siamo diventanti così uniti?- chiedo.

In così poco tempo, sento di essermi legata a lui.
È come se fosse il pezzo mancante nella mia vita.
Certo ne ho tanti di pezzi mancanti, ma lui è quello fondamentale.
Quello più grande.
Quello che aspettavo da una vita.

-Forse siamo destinati a stare insieme- mi fa l'occhiolino e circonda la mia vita con un suo braccio.
-Sempre a provarci...sempre- sbuffo ma non sono dispiaciuta.

-Come mai sei cambiato?- chiedo riprendendo l'argomento.
-Sam hai conosciuto il lato sbagliato di me, non vuol dire che sia cambiato- alza le spalle.
-È solo che...eri così diverso-
-Dipende dalle persone- sembra che mi stia inviando un messaggio ma non riesco a recepirlo.

-Dai andiamo-
Mi fa un cenno con il capo verso la sua moto e mi invita a salire.
-È inutile che te lo ripeta, vai piano-
Mi stringo a lui e parte velocemente verso casa sua.
Molto divertente.
-Prima o poi mi ammazzerai- dico sogghignando.
-Non potrei mai- dice sempre con un sorriso sfacciato in faccia.

Sempre il solito.

Si avvicina e le farfalle nello stomaco tornano.
Posa una mano sulla mia guancia e si avvicina con una straziante lentezza.
Mi accarezza la pelle con il suo tocco morbido e mi rilasso da quella agitazione che si era impossessata di me al solo contatto con la sua mano.
Ridacchia leggermente e traccia con l'indice il perimetro del mio volto.
Un groppo in gola si forma e le mie gambe oramai sono gelatina.
Mi toglie velocemente il casco e poi si poggia sulla moto con un sorriso soddisfatto.
Tutto in pochissimo tempo.
Resto quasi imbambolata da quel gesto inaspettato.

-Perché devi fare così?!-
-Così come?-
Dio ma allora mi sta prendendo in giro.
-Mi fai venire voglia...voglia di-
-Di baciarmi, non è così? Lo vedo quanto sei tentata-
Ruoto gli occhi alla sua teoria.
Purtroppo vera.
-Sei tu che con quelle strategie mi fai sentire così- incrocio le braccia sul petto e assumo una postura decisa.

Si allontana dalla sua moto e si riavvicina con quella cazzo di lentezza.
La pelle mi sta andando letteralmente a fuoco.
Le mani mi incominciano a sudare e mi mordo il labbro fino a farlo diventare bianco.
-Non farlo Sam- dice duro.
-Non fare cosa?-
-Non morderti il labbro, già mi mandi a puttane il cervello con solo quel vestito addosso e Dio solo sa cosa vorrei farti-

Le mie guance si tingono di un rosso molto più intenso.
Lo ha detto davvero o sono solo io che l'ho immaginato?

-Ehm...a-andiamo a casa- soffoco leggermente le parole ancora scossa.
Tira velocemente fuori il mazzo di chiavi dalla sua tasca e apre la porta.
-Perché il nero?- chiedo.
Tutta casa sua è di colore nero.
La sua giacca.
La sua felpa.
Le sue vans.
La sua moto.
Il suo casco.
Tutto.
-Mi rispecchia-
-In cosa ti rispecchia?-
-Il nero nasconde le cose, esattamente come me- ammicca.
Il solo pensiero che Louis possa nascondere qualcosa di oscuro mi preoccupa.
Abbassa lo sguardo e traccia cose
immaginarie sul tavolo.
Sospira pesantemente come se fosse costretto a fare qualcosa.
-Sam, ti devo dire una cosa-
-Che succede?-

Sta per parlare ma viene interrotto dal suono del campanello.
Louis avanza verso la porta e chiede chi è.
Si sente solo un borbottio e una risata femminile dall'altra parte.
Louis apre la porta e una testa riccioluta accompagnata da una mora cadono per terra.

Little secret||l.tDove le storie prendono vita. Scoprilo ora