Capitolo 16

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E restiamo così, abbracciati, a baciarci, a sussurrare quanto ci amiamo, anzi lui a dire 'Ti amo' mentre io ad annuire o a rispondere 'Anch'io'.
Non credo che sia così importante dire quelle due parole magiche.
Insomma dirsi ti amo cosa cambia?
C'è bisogno davvero di sentirsi amati non appena si sentono quelle due parole?
Ognuno ama a modo suo.

Ci stacchiamo e riprendiamo a preparare la colazione.

P.o.v Louis
Un silenzio straziante piomba in cucina.
Mi mette una tale ansia e posso palpare l'agitazione.
-Aspetta un attimo, torno subito- le dico.
Mi guarda perplessa ma rimane dov'è.

Corro, cercando di non inciampare con le mie pantofole enormi, comprate da mia sorella, Phoebe, non si ricordava il numero  così prese un paio di pantofole di due misure più grandi.
Se io avessi fatto questo regalo a Sam, conoscendola si sarebbe messa a ridere e mi avrebbe detto 'Grazie' nonostante sia un regalo di merda.
Insomma chi vorrebbe due pantofole enormi con scritto sopra 'My brother is a sassy king, but i still love him'.
La scritta è bella ma che figura ci faccio con la mia ragazza?

Scrollo la testa ricredendomi, Sam non è una di quelle persone che giudica dall'apparenza.
E la amo anche per questo.

Salgo le scale e arrivo in camera.
Mi dirigo verso il mio comodino, dove è situato il mio pc.
Mi piego per prenderlo ma un ronzio nel mio orecchio mi da particolarmente fastidio.
Alzo lo sguardo più in alto e il telefono di Sam si illumina e vibra continuamente.
Guardo il piccolo aggeggio sul comodino e allungo una mano per prenderlo.
Lo rigiro nella mia mano, insicuro.
Tocco lo schermo ma mi fermo.
Non sono il tipo di ragazzo possessivo o geloso, mi fido di Sam.
Tolgo immediatamente il mio volto pericolosamente avvicinato allo schermo e prendo il pc.
Mi alzo e arrivo alla porta, mi volto di nuovo verso il suo telefono.
Vibra continuamente.
Chi diamine chi gli scrive così tanto?

Sbatto la porta violentemente, incazzato  senza un preciso motivo.

Arrivo in cucina e le mie sopracciglia aggrottate si ammorbidiscono alla visuale di Sam.
Ha un cucchiaio in mano e canta 'You Belong With Me' della Swift.
Ondeggia i suoi fianchi perfetti e i suoi morbidi e profumati capelli castani.

Senza farmi vedere prendo il pc e apro spotify.
Avvio la canzone che sta cantando e la osservo da dietro la porta.

I suoi occhi color nocciola si allargano e un colorito rosso si forma sulle sue guance.

È così bella.

P.o.v Sam
Una musica parte da dietro la porta e non mi ci vuole tanto per capire che qualcuno, in questo caso Louis, ha avviato la canzone che stavo cantando.
Mamma mia che vergogna, mi ha sentito cantare e sono decisamente stonata.
Mi copro il viso con le mani per l'imbarazzo.

-Dai Lou esci fuori-
Detto ciò, sbuca dalla porta con un pc in mano e non smette di ridere.
Ora ride anche di me, fantastico.
-Dai non è divertente-
Metto il muso come una bambina, scherzando.
Si ricompone trattenendo una risata e mi accarezza la guancia, il suo pollice scivola sulla mia bocca, tracciando i contorni con un sorriso sornione stampato in faccia.
E anche se mi sento completamente in imbarazzo rido con lui, alleviando tutta questa agitazione.
-Sono stonatissima lo so-
-Ma non è vero-

Prendo la mia mano nella sua e incrocio i miei occhi nei suoi.
-Ci deve essere sincerità tra noi-
Annuisce distratto mentre guarda insistente il mio viso.
E per una sola volta nella vita non mi sento giudicata.

Poggio la mia testa sul suo petto e balliamo lentamente come nei film romantici sulla canzone, anche se non è adatta ma è questo che ci distingue dalla massa.
Siamo diversi, siamo strani e non ce ne dobbiamo pentire.

Ho imparato più cose con lui che in tutta la mia vita.

Una volta finita la canzone riprendiamo a preparare la colazione.

Mettiamo sui piatti i panini riempiti da burro d'arachidi e marmellata e ci serviamo.

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