Capitolo 17

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Zayn; Bradford .

Il giorno seguente, non appena Zayn arrivò a Bradford, si accorse che nulla era cambiato.
Le case erano sempre uguali, la sua famiglia era sempre uguale, solo una cosa era diversa: lui.
Aveva capito che non poteva rimanere lì, ma doveva.
Aveva capito che aveva fatto la stronzata più grande della sua vita, doveva semplicemente prendere Harry e partire verso un luogo nascosto dove nessuno li avrebbe potuti trovare, ma ormai il danno era stato commesso.
Non poteva commettere nessun passo falso o l'avrebbe pagata cara.
Appena arrivarono nella dimora del padre, subito Zayn venne accolto da quest'ultimo con un sorriso arrogante.
Il dente d'oro si illuminò improvvisamente a contatto con la luce bella piccola abat-jour, e Zayn non poté non rabbrividire a quella vista.

-Ciao figliolo, quanto tempo! Pensavi di averla scampata liscia, ma vedi Zayn il nostro è un giro difficile una volta che sei dentro non puoi uscirne- disse mentre camminava avanti e indietro con un bicchiere di alcool in mano. -anche volendo non puoi.- continuò diventando sempre più serio

-Io c'ero uscito fottutamente bene da questa merda, mi state rovinando la vita. Non voglio avere niente a che fare con questa cosa! La mafia non fa fottutamente per me.- sbraitò mentre guardava il padre con aria di sfida

-Beh non hai molte opzioni, o fai quel che ti dico o tu e il tuo amico frocio farete una brutta fine. Quindi se non vuoi avere la sua testa servita su un piatto d'argento Zayn, stasera devi andare nella solita via per iniziare lo spaccio di droga. Un tuo collega ti aiuterà comunque, dormirete nella stessa stanza per adesso. Non ho più niente da dirti, puoi andare.- disse con cattiveria mentre sollevava il volume della voce e prendeva una bustina di coca spargendone un po' sul tavolo.

-Non gli farai fottutamente niente.- urlò sporgendosi sul tavolo

-Questo dipende solo da te, Zayn.- sorrise mentre iniziava a separare la coca facendo delle linee.

Zayn inorridito da quella scena uscì fuori dalla porta e iniziò ad andare alla ricerca della sua camera. Non ne poteva già più di essere lì e in più doveva pure dividere la sua stanza con qualcuno che nemmeno conosceva...
Appena arrivò a destinazione aprì lentamente la porta, la stanza era incredibilmente in ordine e nessuna traccia del suo 'coinquilino'.
Si sedette sul letto e prese il telefonino, che era spento dalla mattina precedente. Come si aspettava, il cellulare iniziò a squillare ininterrottamente. Non aveva dubbi su chi fosse il mittente, ma quando fece partire il primo messaggio vocale il suo cuore si fermò lo stesso.

H. 11:30
-Hey cazzone te ne sei andato senza salutarmi, spero che tu stia facendo una cosa importante. Pranziamo insieme?-

H. 13:30
-Potresti almeno rispondermi, grazie.-

H. 17:30
-Amore... Zayn, ti è successo qualcosa? Stai bene? Ho provato a cercarti dappertutto ma niente, ti prego rispondimi.-

H. 22:30
-Se ho fatto fottutamente qualcosa di sbagliato, ti prego non scappare così. Possiamo risolverla... Io.. Zayn ti amo.-

H. 1:45
-Sei fottutamente uno stronzo. Non credo di meritarmi una cosa del genere, voglio sapere almeno il motivo di questa cosa. Ti ho dato tutto, tutto. E tu come mi ripaghi?
Dove sono i tuoi fottuti vestiti? Neanche un bigliettino del cazzo sei... Vaffanculo.-

l'ultimo messaggio fu il più doloroso per Zayn. Vedere o comunque immaginare Harry piangere a causa sua era la cosa più orribile e difficile che potesse sopportare. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma doveva chiamarlo doveva almeno dirgli qualcosa, così mentre correva fuori dalla villa con il cuore in gola prese il cellulare e con mani tremanti compose il suo numero.
Harry rispose al secondo squillo, segno che non aspettava altro che la sua chiamata.

-Zayn..- disse con la voce spezzata dalle lacrime -Perché sei andato via.. Cosa ho fatto?-

-Piccolo non piangere, ti prego. Io.. Io dovevo andare via.- sussurrò mentre si sedeva su una panchina scrostata che odorava di muffa

-Potevamo almeno parlarne, mi merito una spiegazione. Dove sei? Torna a casa ti prego..-

-Sono.. Sono a Bradford. Tu non dovresti saperlo quindi fammi parlare e basta. Non posso ritornare a casa, anche se voglio non posso. Questa volta non puoi fare niente neanche tu, la cosa migliore da fare è dimenticarci. Non fare niente di stupido.- borbottò mentre attaccava il telefono e cominciava a piangere silenziosamente.

Non si era mai sentito così vuoto e triste prima d'ora.

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23:3o pm

Il suo primo turno era già iniziato, le strade erano quasi deserte e il suo coinquilino non era neanche così male. Il suo nome era Louis Tomlinson, poco più basso di Zayn con gli occhi azzurri come il ghiaccio e un sorriso affilato che avrebbe fatto paura a chiunque.. Ma non di certo al moro.
Era un tipo tranquillo e molto riservato, un po' come Zayn. E fu proprio per questo che tra i due si stabilì già da subito un feeling.
Ogni tanto qualche persona si avvicinava con aria indifferente riconoscendo Louis, davano cifre per niente indifferenti in cambio della droga e poi ognuno per la propria strada.
Non era cambiato assolutamente niente.
Il freddo era pungente ma comunque veniva riscaldato dalle battute di Louis che stranamente, fecero sbellicare Zayn dalle risate.
Pensava di non riuscire più a ridere, tanto era il dolore che stava provando. Ma quel ragazzo, quel meraviglioso ragazzo aveva qualcosa, qualcosa di estremamente interessante e intrigante che non lasciavano Zayn indifferente.

-Sei un tipo simpatico, Louis.- disse infilandosi le mani dentro la giacca di pelle mentre tornavano a casa

-Anche tu Zayn, non hai idea di quanto ci divertiremo.- disse ammiccando, sfacciato come al solito.

•Dangerous||Zarry•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora