Il Grimmauld Place manteneva, dall'esterno, la sua rigida austerità. La grande e antica abitazione, dimora della Nobilissima Casata dei Black, ora apparteneva ad Harry Potter.
Ironico, visto che Harry era un Mezzosangue difensore dei Babbani.
Ancora più ironico, era Malfoy che entrava in quella casa come se ne fosse intimidito. Aveva raggiunto i gradini dell'ingresso con cautela, come un soldato in territorio nemico, e attese che Harry aprisse la porta quasi agitato. Sinceramente il moro non si spiegava il perché di tanta ansia. Né perché stesse portando, fra tutti, proprio Malfoy in casa sua.
Alla fine erano usciti dal Pub e non avevano più proferito parola. Malfoy si era limitato a seguirlo, in un elegante silenzio, e lui non lo aveva ostacolato né dissuaso. Era stato quasi naturale sapere che qualcuno stesse al suo fianco. Naturale e.. Confortante.
Harry era entrato in casa e stava accendendo le candele con qualche colpo di bacchetta, quando Draco notò l'arazzo. Ne rimase affascinato, benché ne avesse uno molto simile anche al Manor. Percorse con una mano i nomi dei suoi genitori, soffermandosi su quello di Narcissa, e raggiunse il suo.
"Draco Lucius Malfoy, sposato con Astoria Greengrass e padre di Scorpius Hyperion." recitò. Per poco non ebbe un infarto quando, voltato il capo, vide anche il nome di Harry. Il nome e il ritratto del ragazzo avevano occupato la parete opposta al ramo dei Black.
Il suo albero genealogico era particolarmente esteso, e partiva col nome di Ignotus Pewerell. I figli maschi in diretta discendenza con Ignotus, notò Draco, erano circondati da un alone dorato. Il biondo scorse il nome di Potter insieme a un suo piccolo ritratto, e il sangue gli si ghiacciò nelle vene.
"Potter!" urlò. "POTTER!"
Il ragazzo accorse con un bollitore del tè in mano e gli si avvicinò. Quando intuì il motivo della chiamata il suo volto si incupí e si sedette sulla poltrona. Poi fece segno a Draco di accomodarsi.
Calde lacrime avevano iniziato a scorrere sul viso di Harry senza che lui se ne accorgesse. Potter abbassò il capo e si strinse il maglione all'altezza del petto, in una smorfia triste. Poi parlò.
"Malfoy, ti presento mio figlio, James Sirius Potter, mai nato." disse in un sussurro indicando un nome sotto il suo, sull'arazzo.
"C-Come.. Come è successo, Harry?"
Il Grifondoro scoppiò in un pianto silenzioso e convulso, ma prese comunque un po di fiato. "Ginny ha abortito.. É stato spontaneo. Poi.. Poi è caduta in depressione e sembra essersi risollevata con Dean. Tradendomi con Dean, cioè.. M-Ma continua a chiedersi come sto da quattro anni.."
Draco si passò una mano fra i capelli e riscaldò il tè con un incantesimo, prima di dargliene una tazzina. Evitò di dirgli che aveva aggiunto anche una delle pozioni calmanti che portava sempre con sé: non poteva che fargli bene. Harry smise di tremare inspirando ed espirando a lungo, e corse in cucina trascinandosi il biondo dietro.
Draco si sedette su una poltrona vicino il camino acceso da poco dando le spalle ad Harry. Non serviva guardarlo in faccia per sapere che stava ancora piangendo. Draco solitamente sarebbe andato via, a questo punto della serata; avrebbe lasciato chiunque altro nella sua disperazione e sarebbe andato da suo figlio e lo avrebbe abbracciato.
Adesso non ci riusciva. Anzi: si sentì meschino anche solo per averlo pensato! Venne destato dai suoi pensieri da Harry, che si sedette sulla poltrona affianco con due tazze colme di cioccolata bollente. Ne passò una a Draco e chiuse gli occhi, concentrandosi sull'aroma dolce della bevanda.
"Cioccolata, Potter? Mi rovino la pelle!" si lamentò Draco teatrale.
Questo provocò ad Harry una piccola risata, e Malfoy-cuore-di-pietra si ritrovò con un enorme sorriso da ebete stampato in viso, felice anche solo per aver donato al suo ex nemico un barlume di felicità.
STAI LEGGENDO
Who, When, How and Why.
Fiksi Penggemar"Ogni rivalità era stata contrastata, ora. Ogni ostilità crollata. Ogni barriera abbattuta. Erano due uomini, adesso, alle prese con due vite di merda." Harry James Potter è il Capitano del Dipartimento Auror da tre anni, ormai. Gli vengono affidat...