Passano alcuni giorni e arriva il fatidico momento: l'inizio della scuola.
Questi giorni li ho passati a fare compere di materiale scolastico insieme a mia mamma e a mio fratello, dato che purtroppo non ho amici. Cameron non posso considerarlo tale dato che da quel giorno non l'ho più rivisto. Spesso lo vedevo dalla finestra di casa mia con dei suoi amici, ma i nostri sguardi non si sono mai incrociati.
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La sveglia suona alle 6.50, MALEDETTO OGGETTO!
Le tiro una sberla e la scaravento a terra. Peccato che la sveglia sia il mio telefono...
MERDA!
Raccolgo il telefono da terra titubante, lo giro e fortunatamente lo schermo è intatto. I miei genitori mi avrebbero uccisa.
Mi alzo e vado verso il bagno. Mi trucco e poi vado a scegliere i vestiti.
Apro il mio armadio e decido di mettere dei jeans neri stretti a vita alta con uno strappo sulle ginocchia, crop top bordeaux e ovviamente non possono mancare le mie adorate vans.
Penso di essere presentabile come primo giorno di scuola, o almeno spero, vorrei fare bella impressione alla preside e ai miei nuovi compagni.
Scendo le scale velocemente e per poco non rotolo giù. Iniziamo bene anche questa giornata!
Mangio velocemente una fetta di torta al cioccolato e bevo un bel bicchiere di thè caldo, ad un certo punto vedo Ethan che mi guarda male e solo ora capisco di essermi abbuffata nel vero senso della parola ma cosa ci vuoi fare, come ho già detto io e la puntualità non siamo molto amiche e quindi non andiamo molto d'accordo.
Prendo il mio skateboard e salutando la mia famiglia esco di casa.
Percorro la strada da casa mia alla mia nuova scuola come un fulmine per paura di arrivare in ritardo. Arrivare in ritardo il primo giorno di scuola non è il massimo, insomma, diciamo, che figura ci farei?!
Arrivata, guardo l'ora sul mio telefono e noto che manca ancora un quarto d'ora al suono della campanella, WOW HO VERAMENTE SUPERATO ME STESSA OGGI, non solo sono puntuale ma sono addirittura in anticipo, sto facendo progressi.
Decido quindi di andare nell'ufficio della preside per ritirare l'orario delle mie lezioni e per chiedere il numero del mio armadietto.
Giro per tutti i corridoi in cerca della presidenza, e finalmente, dopo 5 interminabili minuti, la trovo e busso alla porta.
"Avanti" sento dire.
Apro la porta e mi ritrovo davanti una signora sulla quarantina con i capelli biondi raccolti ordinatamente in una coda e vestita elegantemente, beh ovvio è la preside, se non è vestita elegante lei chi lo è?!
"Buongiorno, sono Allison Smith" dico timidamente.
"Oh signorina Smith benvenuta nella nostra scuola" dice sorridendomi e stringendomi la mano.
Le chiedo l'orario delle mie lezione e il numero del mio armadietto e dopo averla salutata educatamente esco dalla presidenza e inizio a cercare, temo che sarà un'impresa ardua dal momento che in questa scuola ci sono centinaia di armadietti tutti uguali.
Dopo essermi scervellata leggendo tutti i numeri, trovo il mio.
Lo apro e poso all'interno i libri che mi ha consegnato la preside.
Guardo nuovamente l'ora per essere sicura di non fare figuracce arrivando in ridando.
CAVOLO! Mancano due minuti e la campanella suona! Ovviamente la mia strana puntualità di questa mattina non poteva durare a lungo..
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Il profumo dell'oceano
Fanfictionlei: Allison Smith, ragazza sedicenne australiana, solare e molto timida; ama immergersi nello splendido mondo della lettura e della musica, stando lontana da tutti i problemi che la circondano. Passa molto del suo tempo libero chiacchierando e dive...