Capitolo 3 -IL TRASFERIMENTO-

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"Allison, dobbiamo trasferirci a Los Angeles." disse mia madre quasi sussurrando.

"Cosa? Perché?" sono le uniche cose che mi sono uscite da bocca. Non so cosa dire. Io non voglio andarmene da qui. QUI HO TUTTO!

"Mi hanno offerto un lavoro eccellente" rispose mio padre quasi contento. Ma come fai ad essere felice?! Non lo capisco.

Annuisco semplicemente e corro in camera mia e sbatto la porta alle mie spalle. Mi fiondo sul letto e mi metto sotto le coperte. Inizio a pensare, wow, Los Angeles, il posto delle star, dove c'è il mio Dylan e dove avrei più possibilità di incontrarlo. Incontrarlo sarebbe un sogno. L'unica cosa è che qua ho vissuto tutta la mia infanzia, qua ho i miei amici, i miei migliori amici, Lucas e Scarlett. Loro sono molto più importanti di Dylan. E poi dovrei lasciare il mio oceano, l'unico che mi fa essere spensierata. Questo posto mi mancherà. Mi mancherà tutto.

Dopo alcuni minuti decido di chiamare i mie migliori amici e gli dico di venire al parco perché ho una cosa importante da dirgli, dato che non mi piace parlare di cose come questa al telefono.

Appena finita la telefonata, inizio a prepararmi. Il mio stato d'animo non è uno dei migliori, perciò non ho molta voglia di scegliere i vestiti e così metto una felpona, dei leggings e le mie vans. Esco di casa e mi dirigo verso il parco. Quel parco è pieno di ricordi, lì ho passato i momenti più belli con Lucas e Scarlett, come quando stavamo facendo matematica, si esatto la mia più grande rivale, e per vendicarmi del graffio sul quaderno che Lucas mi aveva fatto, gli avevo rovesciato la mia bottiglietta d'acqua addosso e da lì è nata una guerra. Potete immaginare come ero arrivata a casa. Avevo praticamente fatto la doccia.

Immersa tra i ricordi non mi rendo nemmeno conto di essere già arrivata. Vedo in lontananza due ragazzi, guardo meglio e sono loro. Inizio a correre e mi fiondo tra le loro braccia, li stringo forte e in quel momento mi sento a casa, al sicuro da ogni pericolo.

Non riesco a trattenere dentro tutta la mia tristezza e scoppio in lacrime. I due mi stringono ancora più forte e appena ci stacchiamo Lucas mi guarda preoccupato.

"Ali, tutto bene? Perché stai piangendo?"

" Devo dirvi una cosa.."

"Cosa? Diccelo Allison, ci stai facendo preoccupare." continua Scarlett.

"Mi devo trasferire a Los Angeles, mio padre ha trovato lavoro lì." dico trattenendo le lacrime.

Appena sentono la notizia si fiondano tra le mie braccia. Quell'abbraccio, l'unico al mondo che mi riempie il cuore, quello che sa riaggiustare le mie ferite..mi mancherà. Loro mi mancheranno. Non posso vivere senza di loro. Mi sento vuota solo a pensare che tra poco loro non saranno tutti i giorni con me.

Ci stacchiamo dall'abbraccio e iniziamo a farci promesse come quella di scriverci e chiamarci tutti i giorni e che ovviamente ci vedremo ogni volta possibile. Non sarà la stessa cosa, lo so, ma pur di non perderli mi va bene anche questo. Dopo ciò mi avvio verso casa.

Appena arrivo salgo in camera mia per farmi un bagno caldo, con tanto di sapone alla frutta, sperando di rilassarmi un poco. Cosa che dubito. Rimango nella vasca per un bel po', fino a che non sento bussare alla porta. È Ethan, mi sta avvertendo che la cena è pronta.

Se vi state chiedendo come sta, beh, sta meglio. Ha qualche livido qua e là e dei tagli sul labbro. Si riprenderà.

Scendo le scale e vado in cucina, mangio poco e niente, non ho molta fame, anche se i miei genitori continuano ad insistere e a dirmi di mangiare.

Finita la cena vado in giardino, alla mia altalena. Mi siedo e inizio a dondolarmi pensando a quando ero bambina, quando l'unico problema erano le ginocchia sbucciate.

Eh già..vorrei proprio tornare ad essere bambina..

SPAZIO AUTRICE

-Silvia-Arianna-Giorgia-Klaudia-


Il profumo dell'oceanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora