Capitolo 14.

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Osservo le mie scarpe mentre aspetto, mi sento più in ansia del dovuto. So che, forse, non è una situazione del tutto normale e non so come andrà a finire.
Alla fine ho ceduto e ho accettato di passare questa settimana con Zayn, inutile dire che lui ne è più che felice. Louis non è d'accordo con questa iniziativa, mentre la mia famiglia non si è espressa al riguardo.
Sono io a dover decidere.

Mi dondolo appena, sono seduta sull'altalena del parco giochi e Zayn è in ritardo di circa dieci minuti. Lui, di solito, è sempre puntuale e inizio a temere che mi abbia dato buca.

-Non sei un po' troppo grande per l'altalena?- è di fronte a me mentre ride.

-Forse- replico alzando le spalle mentre lui mi porge la mano invitandomi ad alzarmi.

Zayn non smette di sorridere, mi alzo e infine afferro la sua mano. Intreccia le nostre dita e non faccio altro se non guardare il suo sorriso.
Indossa ancora i suoi occhiali da vista e credo che lo facciano sembrare perfino più grande, ma è così bello che resto incantata a guardarlo.

-Allora, dove andiamo?- formula tale domanda mentre sono ancora incantata.

-Pensavo che me lo avresti detto tu-

-Amethyst, sei tu quella che è cresciuta qui. Io non conosco la città- non avevo pensato a questo dettaglio.

Penso qualche secondo sul da farsi, in fin dei conti non c'è molto da vedere. A casa non c'è nessuno ed è l'unico luogo dove potremmo stare in pace.
Impieghiamo meno di cinque minuti prima di arrivare a casa mia, durante questo lasso di tempo le nostre mani restano intrecciate e non riusciamo a dire nemmeno una parola. Ci guardiamo e sorridiamo, niente di più.

Lascio la sua mano solo per aprire la porta di casa e quando entriamo non sentiamo alcun rumore, segno che la casa è ancora vuota. Zayn si guarda in giro, solo un paio di volte si è trovato tra le mura di questa casa.

-Allora, cosa facciamo?- formulo la domanda mentre mi siedo sul divano del soggiorno e osservo Zayn seduto al mio fianco. È visibilmente nervoso.

-Puoi anche sederti più vicina, lo sai che non ti faccio niente- sorride appena mentre mi guarda.

-Siamo seduti vicini-

Lui scuote la testa e afferra delicatamente il mio polso trascinandomi il più vicino possibile a sè. Mi circonda la vita con un braccio e infine mi stampa un bacio sulla guancia. Il respiro mi si blocca, ma non mi lamento per queste sue attenzioni.

-Mi sei mancata così tanto- sussurra appena e sento il suo sguardo addosso.

Sto per aprire bocca per ribattere, ma ripenso agli ultimi avvenimenti. Mi ha chiamato per settimane intere e non ho mai risposto, mi ha mandato messaggi ogni giorno e non mi sono mai degnata di leggerne uno. Li ho sempre cancellati, lo ritenevo indegno di una risposta. Forse ha davvero sentito la mia mancanza.

-Mi sei mancato anche tu, ma ho visto le foto con Casey e non lo posso sopportare-

-Lo so, ma tu non mi hai mai dato il tempo di spiegare- ci guardiamo per qualche secondo, vorrei quasi fermare il tempo.

-Spiegare? Ciò che ho visto mi è bastato, non ho bisogno di alcuna spiegazione- il mio tono è incredibilmente acido.

-Amethyst, c'è una spiegazione a quello che ho fatto. Vorrei solo che tu mi ascoltassi-

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