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Era davvero andata così. Quel Jeffrey Lear aveva messo KO Garde. Jem si sentiva stupido e allo stesso tempo stordito per quello che era successo.

Dopo un bel tratto di camminata, Jeffrey si divise dal suo futuro amico:
-A domani!- salutò sorridendo e Jeremy fece altrettanto: -A domani...- .
Cosa aveva spinto Jeremy a spiare quel misterioso ragazzo mentre si incamminava nel bosco? Ah non lo so io...

Jeffrey camminava spensierato verso il nero cuore del bosco, intanto che era seguito da Jem che non si faceva notare. Camminò a passo svelto, come se sapesse dove stesse andando e non si azzardava nemmeno a guardarsi intorno impaurito dal silenzio lugubre che lo stava circondando, anzi! Iniziò pure a fischiettare!
Jem aveva una gran voglia di saltargli addosso per chiedergli dove stesse andando, ma così avrebbe rovinato tutto. Stava andando casa sua? In mezzo al bosco o passando dal bosco? Per quel che Jem sapeva, quello era il bosco nord: più avanti non c'erano nè case nè strade. Solo fauna e flora.
Ad un tratto sentì un fastidiosissimo ed acutissimo ronzio nelle sue orecchie e iniziò a tapparsele invano con le mani; ma Jeffrey non sentiva nulla. Jeremy era sconvolto e allo stesso tempo in preda al panico, sentendosi il torace stringersi sempre di più da una forte pressione immateriale. Il respiro gli si mozzò e la testa iniziò a girare. Voleva urlare! Ma invano. Le sue gambe tremavano e non volevano nemmeno fermarsi e la sua attenzione e concentrazione fu distorta. Cadde a terra e cercò invano di chiamare aiuto o di attirare l'attenzione di Jeffrey che intanto era lontano da lui. Tese il braccio tremante verso il ragazzo misterioso, la vista gli si appannò e pian piano iniziò ad oscurarsi la sua visuale e l'ultima cosa che vide fu Jeffrey che si voltò verso di lui e che accelerava il passo verso di lui.
Poi tutto si fece nero.

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