"Quando... un pomeriggio dopo scuola, tua madre torno' a casa e dopo che aprì la porte di casa vide il caos più assoluto. Libri, mobili, oggetti rotti e messi a soqquadro. Un vero incubo. D'un tratto sentì dei rumori e si lanciò subito alla rincorsa dell'autore di quell'opera ma quando arrivò vide i corpi dei suoi nonni e vicino ad essi c'erano due persone. Quelle stesse persone si scagliarono contro di lei. Kushina lottò con tutte le sue forze ma alla fine venne catturata. Durante il tragitto dalla casa al villaggio delle due persone ella fece cadere ciocche di capelli in modo tale che se qualcuno si fosse accorto, li avrebbe raccolti e seguiti. Fortunatamente qualcuno c'era ed era proprio tuo padre" Concluse Mikoto.
"E poi che e' successo?" Chiedo curioso di sapere come vada a finire quella strana ma quanto affascinante storia.
"Era notte fonda... mi disse tua madre... Stava ancora camminando quando non udì una voce che le diceva di stare tranquilla... lei non capendo da dove provenisse quella voce cosi dolce e armoniosa, si girò ma quello che vide fu solo un fitto bosco. Non notando nulla si voltò a guardare nella solita direzione ma quello che vide fu solo un campo di battaglia dove c'erano i suoi perseguitori distesi a terra.
<<Questi sono tuoi vero? Il loro colore e' inconfondibile e poi hanno il tuo stesso profumo di ciliegio>> disse tuo padre porgendo a Kushina tutte le ciocche di capelli che aveva seminato. Lei li prese in mano ed arrossì violentemente. Minato la prese per mano ma vedendo che non ce la faceva più a reggersi in piedi, la prese in braccio come una sposa e, saltando sulla cima di un albero, si mi se a guardare la luna che quella sera era l'unica spettatrice dell'inizio del loro amore. Da quel giorno passarono undici anni prima che si sposassero. Mi ricordo ancora come tua mamma era agitata. <<Mikoto!>> urlò dalla stanza accanto alla mia. Di corsa mi precipitai da lei per vedere cosa era successo, ma quello che mi ritrovai davanti fu una scena bellissima. Kushina era fasciata da un vestito bianco a strascico con pizzi e merletti. Una lacrima sfuggì al mio controllo ed io non potetti fermarla. <<Kushina... sei fantastica>> le dissi e lei mi fece uno dei suoi sorrisi più belli.Due ore dopo arrivammo in chiesa dove un Minato in smoking bianco attendeva la sua dama in bianco. Quella sera festeggiammo come non avevamo mai fatto... E dopo cinque anni nacqui tu Naruto. Per tua mamma e tuo papà eri una gioia infinita ed io non potevo essere più felice" Di colpo si alzò in piedi.
"Lo vedi questo tatuaggio?" Mi chiese lei alzandomi la maglia.
Annuii senza riuscire a capire.
"Te lo fece tuo padre. Dentro di te scorre un potere appartenuto al clan Uzumaki. Questo potere ti permette di collegarti, con la mente, all'animale che c'e' in te. Vedi di farne buon uso signorino capito?" annuii silenziosamente e lei mi regalò un sorriso caldo e carico d'affetto.
"In breve questa è la storia dei tuoi genitori... spero che ti sia piaciuta e che ti abbia fatto appassionare perché una storia come la loro non è mai esistita, nemmeno nel clan Uchiha" Le sorrido affettuoso e poi la ringrazio.
"Scusami tanto Mikoto-san, vorrei rimanere di più ma tra un po' arriva Jiraya a casa e devo farmi trovare lì perché mi deve raccontare del suo viaggio" La saluto cortesemente e, appena metto piede fuori dal cancello di villa Uchiha, ecco che vado incontro a Fugaku-san.
"Ciao Naruto, stai andando a prendere Jiraya?" Chiede con voce autoritaria. Annuisco con il capo senza proferir parola e dopo averlo salutato mi dileguo più in fretta possibile.
**************
Sono a casa da un'ora circa e di Jiraya nemmeno l'ombra. "Che fine ha fatto quell'eremita dei miei stivali?!" sbotto furioso. Arrabbiato mi alzo e mi dirigo nella mia stanza a prendere il cellulare per potermi distrarre un po'. Una volta preso vedo che nella schermata ci sono più di 100 messaggi. Allarmato li inizio a leggere tutti.
Il tempo passa ed i messaggi che ho letto erano tutti di Sakura, Ino, Kiba, Hinata e quello che dicevano era solo 'Naru tutto bene? So che sei andato da Mikoto e che hai visto Sasuke... Come l'ha presa quando ti ha visto? Ti ha salutato come faceva di solito? Ti prego appena puoi chiamami'
D'un tratto mi arriva un messaggio. E' di Gaara. Lo apro e leggo.
'Naru... so che sei andato a casa di Sasuke... spero sia andato tutto bene. Mi dispiace tantissimo di averti tenuto nascosto tutto quanto... beh volevo solo dirti questo. Se sei arrabbiato con me lo capisco spero solo che mi possa perdonare. Ah volevo dirti che con Matsuri ho chiuso e non c'è bisogno che mi aiuti... lei ha voluto chiudere tutti i rapporti con me. Beh spero ancora che mi perdoni. Buonanotte Naruto'
Ho una lacrima solitaria che mi solca il viso. -Adesso lui starà soffrendo come un cane bastonato ed io non posso lasciarlo così- dico a me stesso e, dopo questa convinzione, mi alzo di scatto e mi metto scarpe e giubbotto.
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Sono per strada che sto correndo per raggiungere in fretta la casa di Gaara. -Ho bisogno di vederlo- mi dico nella testa. Corro a per di fiato e, finalmente, arrivo davanti la casa di Gaara. Citofono e una voce rotta dal pianto mi risponde. "Pronto? Chi è?" dice quella voce lenta e malinconica. "Sono Naruto. Ti prego fammi salire, ho bisogno di vederti. E' urgente" dico con il fiatone per la corsa appena conclusa.
Sento il portone fare un sonoro clack per poi aprirsi. Entro e corro su per le scale fino ad arrivare al quinto piano. "Naruto... a cosa devo la tua visita alle due di notte?" chiede. Lo fisso in silenzio. -Come pensavo, ha pianto tutto il tempo- di colpo lo abbraccio stretto. Da prima rigido, adesso si è lasciato andare tra le mie braccia con un pianto liberatorio. "Ti prego Naruto perdonami" dice tra un singhiozzo e l'altro. Io sorrido e con una mano gli accarezzo la schiena mentre con l'altra gli carezzo quei capelli rosso fuoco che sono morbidi. "Se sono qua non credi che ti abbia perdonato? Sciocco, immaginavo che tu stessi piangendo e così sono venuto qui... on voglio vedere nessuno triste. Adesso smetti di piangere" Gli dico con tono dolce e rassicurante. Lui mi obbedisce e, dopo che si è asciugato quelle lacrime salate che gli rigano il viso, mi regala un bel sorriso anche se spento.
"Vuoi raccontarmi o vuoi restare in silenzio? Sappi solo che da qui io non me ne vado... resto a farti compagnia" Sgrana gli occhi ed io lo abbraccio. "Ti ringrazio Naruto... Potremmo restare così ancora un po'?" mi chiede ed io annuisco.
Fu una serata davvero lunga per Gaara e me, ma non posso vedere Gaara il freddo in queste condizioni, fa troppo male.
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Sangue e Inchiostro
RandomDolore e solo dolore, è questo che provo. Sono passati già tre anni ed io non sono ancora riuscito a dimenticarlo. Perché l'amore fa così male? Sono venuto a sapere che tra due mesi si sposeranno... So già la data... sono stato invitato ad insaputa...