Capitolo 1

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Sentii il suono nauseabondo della sveglia suonare, presi il telefono e mi alzai dal letto
trascinandomi per la casa. Erano le 5.30 e come di consueto iniziai a lavarmi, pettinarmi truccarmi e via.
Arrivai al bar, trovai il solito piccolo ragno che penzolava affianco alla porta d'ingresso, una delle mie più grandi fobie: i ragni, ma quello lo trovavo sempre lì, quasi sempre pronto ad aspettarmi e non volevo fare a meno della sua effimera presenza.
Entrai, e mi preparai all'arrivo dei primi clienti, dopo pochi minuti arrivò l'audi nera.. Eccolo è Marco.. Lo accolgo con un bel sorriso e inizio a preparare i nostri cappuccini, ogni mattina da un'anno condividiamo la colazione, è un bel uomo sempre vestito di tutto punto, con un'espressione seria e vissuta.
"Come stai Letizia?" Mi guardò con un fare incuriosito, "Non vuole andare male Marco" gli risposi con un sorriso, per niente sforzato. "Ti trovo sempre bellissima, come ti ripeto ogni giorno mi piacerebbe portarti fuori a cena" lui era il classico uomo divorziato, e desideroso di esperienze elettriche. "Marco, sei gentile ma sono fidanzata" risposi, abbassando lo sguardo e impegnandomi in qualche pulizia a caso del bancone, poco dopo entrò Toni, un'uomo distrutto dal lavoro, sempre sorridente e cortese con lo sguardo che però lo contraddiceva. "Buongiorno Toni, il solito?" Mi squadrò "Si Letizia! Anche un pacchetto di caramelle" Intendeva sigarette, lo servii e salutai Marco,mentre vidi arrivare Girolamo! Anche lui, stanco e straziato dal lavoro ma sempre pieno di battute e storie da raccontare, adoravo ascoltarlo era un'uomo sapiente e colto! "Gionborno, Letizia se avessi gli occhi azzurri ti direi che hai l'acqua in testa.. Ma c'è li hai marroni" Una fragorosa risata riempii il bar.
Passó la prima parte della mattinata tra colazioni tramezzini rappresentanti distratti dai loro pensieri e operai frustrati all'idea di iniziare il turno di 8 ore. Finché eccolo, vidi salire dalle scale Federico, era come sempre bellissimo vestito con la sua immancabile camicia, il suo sguardo non si staccava mai dal mio corpo e i miei occhi facevano altrettanto..

Eccentrica BaristaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora