Capitolo 6

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Il bar era così affollato quel giorno, non mi fermavo un'attimo. "Ciao il solito, e per piacere mettimi lo zucchero già dentro" mi chiese Nicola, era stato colpito da una delle peggiori tragedie, un ictus che gli paralizzò metà corpo. "Certo Nik" preparai la sua consumazione e iniziammo a chiacchierare con Mauro, si parlava di birra dato che il secondo aveva un birrificio poco distante dal bar.. D'un tratto il mio cellulare iniziò a squillare, lo presi e vidi un messaggio di Federico "Questa sera vengo ad orario chiusura aspettami" risposi semplicemente "ok"
Erano le 19.30 e completati i due giri di chiave mi accesi una sigaretta incamminandomi verso la macchina, ma mi bloccai quando lo vidi di fronte a me.. Il suo sguardo era fisso sulla mia figura..Nessuna parola usciva dalle nostre labbra. Più lui si avvicinava più io indietreggiavo, finché sbattei contro uno muro con le spalle.. I suoi occhi si chiusero, fece un respiro profondo e disse "Avevo bisogno di vederti, ora me ne devo andare prima di spegnere il cervello e di fare qualcosa per cui mi pentirei" si girò e si incamminò "Come stai?" Riuscì a formulare solo queste due stupide parole. Mi guardò sbalordito e si fiondò su di me, allargando le braccia posando le mani sul muro, dove ancora ero posata.. Sentivo il suo profumo.. "Non posso" sibilò, continuando a spostare il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi.. "No non possiamo" ribattei, chiudendo gli occhi.. Con un dito sfiorò le mie labbra. Provai a controllarmi, ma il mio corpo fu invaso da un brivido e non riuscii a trattenere un gemito.. A quel suono vidi gli occhi di Federico brillare e le sue labbra si posarono sulle mie.. Percepivo l'eccitazione nei nostri corpi.. "Letizia sai di buono" non fece in tempo a dirlo, mi divincolai   dalla sua presa e corsi verso la macchina abbandonandolo davanti al bar.
Non lo conoscevo, di lui sapevo così poco, era sbagliato cadere in tentazione.. Continuai a ripetermelo per tutta la sera.
Il cellulare squillò "Dovevo resisterti, mi dispiace" quel messaggio mi rattristò, infondo sapevo quanto lo avevo desiderato e quanto mi era piaciuto, ma ero davvero pronta a rischiare una storia con un'uomo tanto bello quanto dannato? "Non ci conosciamo è sbagliato Fede" scrissi velocemente. Arrivata a casa corsi in doccia quasi per levarmi di dosso il suo sapore, mi buttai a letto e mi addormentai sognando il suo corpo accanto al mio.

Eccentrica BaristaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora