Capitolo 7

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La settimana ormai stava per finire, il mio corpo era sommerso di pensieri e sensazioni contrastanti.
Il cellulare vibrò e convinta fosse un messaggio di Federico lo lessi tutto d'un fiato.. "Ciao oggi non passerò in bar gestiscilo e chiudi tutto tu a domani grazie" mi faceva sentire responsabile Chiara quando decideva di lasciarmi da sola una giornata intera, si fidava di me. All'ingresso vidi arrivare Simone era sempre un piacere ammirarlo nelle sue forme perfette "Letizia sono venuto a prendere un paio di tramezzini da portare via" non si tolse gli occhiali da sole sembrava che facessero parte di lui, li indossava sempre "Certo, immagino tu voglia Tonno e Cipolline" annuì e andò a leggere il giornale, lasciandomi tempo di confezionargli lo spuntino. "Che dici mi mostri il tuo nuovo tatuaggio?" Mi chiese facendo una smorfia con le labbra.. Adoravo i tatuaggi e infatti ne avevo tre, gli mostrai il più grande e recente era un bio meccanico "Cosa ne dici ti piace? " sbarrò gli occhi e si complimentò per il bel disegno passandoci l'indice sopra.. Arrossì al suo tocco, e lui se ne accorse. "Ti pago devo tornare a lavoro " mi guardò intensamente e posò le labbra sulla mia guancia stampando un bacio che mi fece quasi perdere l'equilibrio..Come disse,pagò e se ne andò. Lasciandomi ancora più confusa. Iniziai a domandarmi severamente come potevo dare tanta confidenza agli uomini, e non resistere al loro fascino, mi odiavo per questo. I miei pensieri furono interrotti dall'arrivo di Geppetto, soprannominato così per il suo mestiere, faceva il falegname. "Gep, che bello vederti. Hai news da raccontarmi?" parlai con lui mentre già preparavo il caffè "Solito Letizia, moglie a casa e amante appena salutata. Tu come stai?" cercò di spiegarmi la sua situazione in maniera divertente, anche se non condividevo le sue scelte non mi lamentavo non era compito mio farlo "Sto bene sono sommersa di pensieri come sempre" sviai, portando il discorso su di me "Dovresti vivere la tua vita cogliendo l'attimo. Pensi troppo e questo non sempre è un bene" mi consigliò. Le sue parole mi colpirono e decisi di provare a seguire la sua dritta, anche se lui non era un'ottimo esempio. Qualche ora dopo iniziai a pulire il freezer, essendo bassa per arrivare sul fondo mi sporsi con il corpo all'interno e lasciai le gambe a penzoloni, fui interrotta da una risata. Mi rialzai e con la testa bassa e i pugni chiusi dissi " Non c'è niente da ridere" Il silenzio riempii la stanza, aprii gli occhi e vidi Federico "Stavo... Fede... Oddio" ero così imbarazzata. Presi coraggio, mi avvicinai a lui e posando una mano nella sua spalla sibilai "Sono felice di vederti" sbarrò gli occhi, poi li socchiuse, si avvicinò e mi prese una mano "Anche io, non riesco a starti lontano " fu un momento magico, per la prima volta eravamo decisi a lasciarci andare (a cogliere l'attimo) con dispiacere fummo interrotti dall'ingresso di qualche cliente. "Ci vediamo a chiusura devo lavorare" un sorriso un occhiata veloce e rimandammo l'incontro alla sera.
Completato il mio servizio, contato i minuti e i secondi al suo arrivo chiusi il bar e mi fiondai fuori. Notai che il cielo era scuro e che iniziava a gocciolare, non mi dispiaceva la pioggia, pensai che avrebbe reso il nostro incontro più incantato.. Aspettai per mezzora ma lui non si presentò, con gli occhi gonfi e lo stato d'animo che rispecchiava il tempo andai a casa.

Eccentrica BaristaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora