Capitolo 3

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Non riuscivo ad evitare di pensare a quell'uomo era capace di insediarsi nel mio cervello e nel mio corpo.. Arrivò Chiara la mia titolare, ero talmente immersa nei miei pensieri che me ne accorsi solo quando mi affiancò "Tutto bene? Mi sembri distratta" I suoi occhi grandi e azzurri mi fissavano come a studiare i miei comportamenti "Perdonami Chiara" le risposi quasi sibilando le parole.
Entrò Diego un'uomo davvero ambiguo, capello lungo, pelle bianca e occhi incavati nel viso "Letizia, Chiara ciao, un caffè corretto" con un gesto veloce glielo preparai, e iniziammo la nostra solita chiacchierata di lavoro. Finì il turno, e tornai a casa dimenticandomi completamente l'accaduto del mattino, sembrava che ogni volta uscita dalla porta mi dimenticassi tutto ed entrassi in un'altro mondo che non aveva nessun legame con il bar.
Il giorno dopo, mi ritrovai a ripetere la stessa routine accompagnata però da una strana carica di adrenalina in corpo. Concentrata a lavare i vetri non mi accorsi dell'arrivo di Gastone accompagnato da Francesco e Maurizio "Questa barista è sempre impegnata, non ci bada mai" disse ad alta voce uno dei tre,mi venne da sorridere, ma cercai di reggere il gioco "Se avessi bei clienti giovani sarei disponibilissima" risposi quasi trattenendo una risata! Adoravo la loro compagnia, erano così solari e pieni di vita sembrava che non avessero mai provato tristezza.. "Buongiorno Miss" udii una voce autorevole e giovane,alzai lo sguardo e notai Simone "A quale onore devo la tua compagnia?" Risposi, e gli feci un'occhiolino.. Era alto moro con un corpo che somigliava ad una statua greca, in molte ci facevamo gli occhi quando eravamo degnate della sua presenza, era sempre indaffarato e difficilmente si riusciva a creare un dialogo che durava più di cinque minuti. Infatti bevuto il suo caffè e sorriso a qualche battuta ignorante dei tre vecchi se ne andò.. Nonostante mi fossi appena goduta una bella vista sentivo dentro di me la mancanza degli occhi di Federico, infatti quel giorno non si presentò, e la carica iniziale di adrenalina scomparve.

Eccentrica BaristaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora