Eren x Levi (In revisione)

Lasciami andare

*Prima di leggere devo avvisarvi che potrei essere stata buona o cattiva, la storia potrebbe continuare così: 1) Eren cade in depressione, si chiude in sé stesso, non parla con nessuno e muore lasciando un Levi sofferente 2) c'è il classico finale "e vissero tutti felici e contenti"
Detto questo ci tenevo ad avvisarvi che molto probabilmente questa ff non continuerà ancora per molto (a meno che non mi vengano in mente delle idee), comunque vi ringrazio per avermi (e continuate a farlo ogni giorno) supportato con commenti e voti, grazie dal profondo del mio cuore <3

Eren ignorò completamente Levi e andò velocemente in terrazza, si avvicinò al bordo e fece per buttarsi e porre fine alla propria vita quando venne abbracciato da dietro. I suoi occhi erano pieni di lacrime, era sorpreso, si voltò per vedere chi fosse ma vide una persona sfocata a causa delle lacrime; senza volerlo iniziò a piangere e l'altro disse "cosa stavi facendo? Sei forse matto?!" Eren rimase scioccato nel sentire la sua voce e fece per staccarsi dal suo abbraccio, ma le sue braccia erano forti e lo tenevano stretto, così disse "Levi lasciami andare" la sua voce era carica di odio e disgusto verso di lui e il capitano l'aveva capito, si sentì ferito da quelle parole, allentò un pò la presa ma non lo lasciò e disse "ti lascerò se tu mi permetterai di spiegarti e mi ascolterai" il più piccolo ci rifletté su, poi annuì e subito si ritrovò libero, parlò ma sta volta la sua voce tremava leggermente "bene, allora parla" aveva smesso di piangere e si sedette. Levi si sedette affianco e iniziò a dire con voce impassibile "sai sin da quando ero piccolo sono sempre stato odiato da mio padre, fino ai 5 anni c'era mia padre che mi proteggeva, ma poi è morto, praticamente subito dopo la nascita di Mikasa; l'aveva ucciso mia madre, da quel giorno in poi lei mi picchiava, mi maltrattava e mi minacciava, io mi sono chiuso sempre di più in me stesso e sono diventato aggressivo, odiavo tutti e volevo stare sempre solo. Me ne andai di casa, lentamente conobbi varie ragazze, non so perché ma sembrava che io fossi popolare, così ne approfittai e feci quello che sai. Ci fu Lily e come lei sicuramente ti ha detto non è stata la prima, per me era un modo di sfogarmi, sapevo che era sbagliato ma dopo mi sentivo meglio. Cambiai varie ragazze, fino a quando non incontrai Isabel, lei era più o meno della tua età, era davvero dolce, non si lamentava per quello che le facevo, anzi mi incitava a sfogarmi e lentamente mi ha fatto cambiare strada; si può dire che lei sia l'unica ragazza con cui fui stato seriamente. Dopo del tempo incontrai anche un ragazzo, Farlan e divenne il mio migliore amico; eravamo entrati da poco nel Corpo di Ricerca quando loro vennero uccisi." ora il suo sguardo era perso nel vuoto, era cupo e la sua voce lasciava trasparire una nota di tristezza "io rimasi solo nuovamente, però la mia solitudine durò poco tempo, questo perché al mio fianco c'erano Erwin, Hanji, Petra, Oluo e gli altri, perciò quando persi anche gli altri mi sentì ancora una volta triste, come se fossi stato abbandonato da qualcuno, però sono riuscito a restare me stesso, il vero me, non quello che tiro fuori con gli altri, e tutto questo perché sapevo che non ero solo perché c'eri tu..." si fermò, ora Eren stava piangendo, non sapeva che il capitano aveva sofferto così tanto, gli gettò le braccia al collo e disse con la voce carica di tristezza "scusa Levi..." l'altro lo accarezzò e gli sussurrò parole dolci, era felice che il suo ragazzo, la ragione della sua esistenza l'avesse ascoltato, era la prima volta che si confessava con una persona al di fuori di Isabel e Farlan, però si sentì immediatamente meglio, anche se ricordare gli procurava del dolore, quel dolore era stato sostituito dall'affetto che Eren gli stava mostrando. Quando il più piccolo smise di piangere disse "non sapevo che tu avessi sofferto tanto, perciò ti chiedo scusa dal profondo del mio cuore, ho tratto delle conclusioni..." non fece in tempo a finire la frase che Levi lo baciò.