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Oggi devo andare a scuola, una nuova scuola di cui non sò nulla, solo che è un liceo artistico, e che per andarci mi ci vogliono trenta minuti di macchina.

Appena esco di casa mi guardo intorno, vorrei che mia madre mi accompagnasse, ma è troppo occupata a scopare Luca, che a sua volta è troppo inpegnato a scopare mia madre, e a lavorare.

Entrata nell'autobus mi guardo in giro, in cerca di un posto a sedermi, niente, così resto in piedi dando le spalle ad un gruppo di ragazzi che ridono come deficienti.
L'autobus si è riempito, ed io sono dovuta andare incontro a quei ragazzi, mi hanno tastato il sedere almeno sette volte ridendo come bambini di otto anni, stufa del loro atteggiamento infantile sposto il mio sguardo su di loro, del tutto contrariata, alchè la smettono.

Arrivata a scuola vedo una marea di ragazzi che và verso un edificio, penso subito che sia il mio liceo, così chiedo ad un ragazzo che passava se mi sbagliavo, avuta la conferma della mia ipotesi entro dentro l'edificio.

Arrivata nella mia classe, 3G, mi guardo in giro per capire con chi potrei andare d'accordo, ma tutte le ragazze sembrano delle troiette che se la tirano, e ci sono un paio di ragazzine che sembrano troppo silenziose a parer mio, i ragazzi sono tutti carini, anche se qualcuno si fà troppo il fighetto, ma io continuo a cercare Ben, che non troverò mai più.

Mi sto fottutamente per presentare?
Come cazzo è possibile?
Mi alzo innervosita dal mio banco, guardando male il professore che è intento a scrivere sul registro, mi dirigo vicino alla cattedra e dò un leggero sguardo a tutti, con la mia solita faccia da piombo.
"Mi chiamo Sofia, vengo da lontano e non vorrei essere qui" dico spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, tutti mi guardano con stupore, manco avessi detto che ho sposato Obama.
"E dove vorresti essere?" mi chiede un ragazzo vestito da fighetto, e che fà il fighetto, e mi dà il voltastomaco.
"Aaah, da Ben" sospiro sorridendo, poi mi vado a sedere, beccandomi altre occhiataccie da tutti i presenti.

L'ultima ora sta per finire, e non ho ancora parlato a nessuno, non che la cosa mi turbi, ma pensavo di farmi almeno un'amica o un amico, anche se credo che se mi fossi fatta amici li avrei solamete creato problemi.
Suonata la campanella, sguscio fuori dall'aula senza problemi ritrovandomi ad essere l'unica uscita da scuola, o almeno così credevo, appena esco dal cancello vedo Francesco che parla con qualche ragazzo, non voglio intromettermi così lo saluto semplicemente con la mano e mi incammino verso casa, ma qualcuno mi ferma appena faccio un passo, mi giro e mi ritrovo Francesco che mi sorride e mi porta dai ragazzi di prima.

Belive me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora