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Mi sveglio in salotto, per terra, grondante di sangue, cerco di alzarmi, niente, ricordo cosa è successo e inizio a tremare, il sangue esce dalla mia testa, e anche in un'altra zona, mi guardo in giro, chiedendomi dove fosse mia madre o anche Luca, ricomincio a piangere ricordandomi cosa è successo.
Sono ancora viva, non ci posso credere.
Urlo per essere certa non ci sia nessuno, non ricevendo risposta, tiro una specie di sospiro di solievo.
David, David, David, come reagirebbe se lo sapesse? Ne rimarenbe disgustato, ne sono sicura, ma cosa importa? Ho già rovinato tutto dicendogli che i suoi occhi erano uguali a quelli di Ben, perché gliel'ho detto? Devorovinare sempre tutto?
Forse adesso è più importante salvarmi, perché si, non voglio ancora morire.
Devo chiamare l'ambulanza, o la polizia, più che altro però non voglio morire adesso, voglio dire a David ancora tante cose.

Cerco di alzarmi nuovamente, ma non ci riesco, allora mi decido a stusciare fino al garage, mi serve solo il telefono, struscio a fatica fino alla porta del garage, cerco di alzarmi il più possibile per arrivare alla maniglia ed aprire la porta, aperta la porta vedo il mio zaino, lo afferro e cerco il mio telefono.
Digito in fretta il numero delle emergenze.
"Pronto?" sento una donna.
"Pronto, la prego mi aiuti" la mia voce è del tutto roca, sofferente, forse è perché mi fa male qualcosa? Ma io non sento niente.
"Per cosa chiama?" chiede la signora.
"Mi hanno stuprata" dico fleibilmente ricominciando a piangere.
"Dove?" chiede seria la signora.
Le dò a fatica l'indirizzo di casa e mi dicono che arriveranno il più in fretta possibile.

"I suoi genitori?" mi chiedono dopo avermi caricata nell'ambulanza, mi stupisco di quanto siano forti questi tizi, hanno letteralmente sfondato la porta di casa dato che non riuscivo ad aprirla.
"Non lo so" biascico chiudendo gli occhi, sento inaspettatamente sonno adesso, mi hanno dato qualcosa, me lo avevano accennato prima.
"Come ti chiami?" mi chiede un infermiere con una voce troppo acuta per i miei gusti, mi dà molto fastidio, ma cerco di non darci peso.
"Sofia" rispondo dopo qualche secondo.
"Sofia, ti fà male da qualche parte?" mi chiede lo stesso infermiere.
"Non sento niente" dico prima di addormentarmi.


Belive me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora