Capitolo 14: La pioggia

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Il fine settimana con Milly e Alex volò via velocemente, quegli attimi sembrarono durare meno del fumo di una sigaretta e riaccompagnarli alla stazione degli autobus mi provocava dentro un gran senso di vuoto. La loro presenza era riuscita a tamponare, anche se per poco, la violenta tempesta che aveva colpito la mia vita. Vederli andar via riapriva nel mio cuore un'enorme voragine fatta di solitudine e dolore, non averli più li mi avrebbe riportata al punto di partenza e a cercare di studiare una persona a tratti indecifrabile. I saluti furono forse la parte più straziante, sembrava quasi che stessi li a dire ciao con le parole ma nello stesso tempo a supplicarli di restare li con lo sguardo. Nina mi strinse forte la mano e senza muoverci restammo li a guardare l'autobus che lentamente si allontanava fino a diventare un piccolo puntino luminoso all'orizzonte.


Il ritorno a casa fu abbastanza triste, in auto nessuna delle due proferì parola e varcata la soglia di casa entrambe decidemmo di restare un po' per i fatti nostri.


Chiusa nella mia stanza iniziai a pensare a quello che era successo al pub, al bacio, alla protezione e a quella strana sensazione provata con Eric. Cercavo di ripercorrere con la mente, passo dopo passo tutta la serata, per poter analizzare i fatti e i comportamenti di Eric a loro proposito, ma più mi sforzavo di capire più la mia mente si chiedeva il perché, perché lui ed io?


Mi voltai verso la sveglia e vidi lampeggiare l'ora, erano le 23:50. Sentivo Nina fare avanti e indietro nella sua camera come se fosse in preda ad una crisi isterica, aveva sicuramente bisogno di parlare così indossai il pigiama, legai i capelli e scesi nella sua camera.


Bussai alla porta. "Nina, posso entrare?" Non sentendo la sua risposta girai lentamente la maniglia e con molta calma spalancai la porta davanti a me.


"Credo di essere sull'orlo di una crisi nervosa." Disse senza smettere di camminare.


"Sei preoccupata per il ricevimento?" chiesi senza mezzi termini.


"Vorrei che qui adesso ci fosse mia madre, a dirmi che andrà tutto bene e che piacerò ai genitori di Jeff. A consigliarmi il trucco e il vestito e a farmi le raccomandazioni sul sesso prima del matrimonio. Ma lei non c'è."


Il suo aspetto si tramutò, finalmente aveva buttato fuori quello che realmente la disturbava e cioè la mancanza della figura materna. Nina era stata l'unica persona a prendersi cura di me e non potevo di certo ignorare il fatto che adesso stava li, a rimuginare su cosa sarebbe cambiato se la madre fosse stata li.


"So di non essere tua madre e che forse le mie parole ti sembreranno stupide e prive di senso compiuto, ma io sono qui. Se vuoi la ramanzina sul sesso te la farò. Se vuoi scegliere il trucco e il vestito con me io ci sarò, anche se sai quanto io sia totalmente antitetica al mondo della moda. Se vorrai una spalla su cui piangere o una mano a cui battere il cinque io ci sarò."


Mi strinse in un forte abbraccio e da li in poi il suo sguardo mi sembrò essere più sereno e tranquillo. Restammo tutta la notte a parlare, a guardare vestiti e cosmetici e a ripassare le regole di gala. Fu una notte meravigliosa, direi indimenticabile, dimenticai Eric, la partenza di Milly e Alex, tutto quello che mi circondava era come scomparso.


Andai a letto stanca ma felice e soddisfatta di quello che avevo fatto per la mia amica.


Tutto però sembrò cambiare nel giro di una notte. Passavano i giorni e le settimane e tutto attorno a me cambiava. Le foglie si andavano seccando e cadendo ricoprivano il manto stradale di giallo, lasciando i rami spogli e freddi. Il cielo era sempre più cupo e grigio e le piogge diventavano sempre più frequenti. Lo studio s'intensificò e passavo quasi tutto il giorno in biblioteca o chiusa in camera a rileggere e modificare gli appunti. Ottobre era passato e Novembre prendeva il suo posto. Erano passati 17 giorni dall'ultimo incontro con Eric, "Ti chiamo" mi aveva detto, ma in realtà non un messaggio o uno squillo da parte sua. Nina mi aveva raccontato che non aveva preso parte neanche alla festa di Laurea di Jeff organizzata dalla madre, diceva di essere fuori per affari e che non sarebbe potuto tornare presto a casa.

I segreti di un vizio #wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora