Apro gli occhi.
Vedo tutto sfocato.
C'è qualcuno, ma sono troppo stanca per riuscire a mettere a fuoco quel volto.
L'unica cosa che ricordo è che c'era tanto sangue e la mia pelle bruciava così tanto che sembrava infuocata.
Dopo poco decido di sforzarmi a riprendermi e riesco a vedere Shawn che mi fissa con gli occhi sbarrati. Mi alzo di scatto, ma una dolorosa fitta alla tempia mi fa pentire di quel movimento brusco. Shawn, accorgendosene, mi prende in braccio e mi porta in camera sua; sono troppo debole per opporre resistenza quindi lo lascio fare. Arrivati mi fa sdraiare delicatamente sul letto e si siede di fianco a me, il tutto senza aprire bocca.
Passiamo minuti interi a fissarci negli occhi senza che nessuno dei due dica nulla.
- Perchè l'hai fatto?
Mi chiede lui rompendo il ghiaccio.
- Cosa?
Ribatto io turbata.
- Lo sai bene, cosa sono quei tagli?
Rimango in silenzio.
- Cazzo Selena dimmi cosa sono quei tagli!
- Shawn, calmati. Non sono niente di importante.
- Niente di importante?! Beh invece sono importanti per me!
- È perchè? Cosa ti dovrebbe importare di me?
- Me ne importa, e sfortunatamente me ne importa fin troppo...
- Oh Shawn...
- Selena, ti prego...
- È tutto iniziato quando avevo 11 anni. Era gennaio, fuori pioveva e dentro pure. Ero sola in casa, i miei genitori erano usciti e dovevano tornare a momenti. Ero preoccupata, fuori vi era il temporale e il rischio, muovendosi in aereo, era grosso. I miei erano partiti per andare in Europa per lavoro e io ero restata con i miei zii, ma ora loro erano andati all'aereoporto a prenderli. Bussano al citofono, quel giorno tornarono solo i miei zii...
Il dolore prese il sopravvento e, per la prima volta, esercitai tutta la mia rabbia su me stessa. Ero estremamente afflitta e confusa, ero convinta che tutto quello fosse accaduto a causa mia. Da quel giorno ho iniziato ad odiarmi e farmi del male diventò un'abitudine. Di certo le altre persone non aiutavano. Ero vittima di bullismo e fino ad arrivare qui lo ero ancora. Le persone mi chiamavano "cessa a quattr'occhi", "troia", "figlia di puttana" e tanto altro. Da quando i miei genitori non ci sono più non ho trovato più nessuno che si prendesse cura di me. Mio zio mi picchiava e mia zia rimaneva indifferente. Sono stata molestata sessualmente più volte e chiunque riusciva a farmi sentire grassa. Da tempo ho smesso di mangiare con regolarità, ma mi sento comunque terribilmente grassa. Questa è una piccola sintesi della mia vita... Ora inizierai ad odiarmi anche tu come tutte le altre persone in questo mondo di merda.
- oh, Selena... Mi dispiace così tanto...
Si allunga verso di me fino ad arrivare alle labbra. Il mio corpo ha improvvisamente una piccola scossa appena le sue labbra arrivano a toccare le mie. Il bacio da fragile e dolce diventa appasionato e pieno di desiderio. Per la prima volta mi sento accettata, per la prima volta mi sento amata.
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Black is our happy color
FanfictionAriana. La solita troia della scuola. Adora essere ammirata e corteggiata. È la ragazza che si trova in ogni scuola, la solita tipa che tutti vorrebbero portarsi a letto, comprese le ragazze. È la più popolare della scuola e tutti le vanno dietro...