Black is our happy color

Shawn.

Un'altra mattinata passata.
Mancano ancora otto mesi alla fine della scuola e già sono sfinito.
Odio la scuola, per non parlare di quanto odio i professori. Non fanno altro che giudicare, giudicano il tuo comportamento, la tua intelligenza, la tua bravura e tutte cose che non ti serviranno mai nella vita. Avete mai sentito un professore parlare di quanto gli adolescenti si sentano soli? O dei problemi, e non dei problemi come l'inquinamento o robe varie di cui lo stesso non ci curiamo, parlo dei problemi veri, quelli causati dai noi stessi. Avete mai sentito parlare un professore dell'autolesionismo? O dei problemi alimetari? Li avete mai sentiti dire che siamo perfetti così? No, nessuno lo fa mai. Io credo che se fossi un professore per prima cosa insegnerei a vivere e non mi preoccuperei troppo di quanto siano brave le persone a risolvere equazioni impossibili. Perchè nella vita sapere quanto fa 2+2 è utile, ma riuscire a vivere davvero è una necessità.

Entro in casa, mia mamma è andata a lavoro. Decido di cercare Selena, allora vado in camera di Ariana ma nessuna delle due c'è. Probabilmente si sono trattenute un po' di più a scuola.
Sto per entrare nel bagno ma la porta è chiusa a chiave. Cerco di spingerla un po' per cercare di aprirla ma senza alcun risultato. Inizio a gridare.
- EHI, C'È QUALCUNO? EHI! SELENA CI SEI TU? EHI, APRIMI!
Prendo la prima cosa a appuntita che mi capita a tiro e cerco di aprire la porta. Dopo vari tentativi finalmente ce la faccio e, con mia grande sorpresa, trovo Selena stesa sul pavimento con una fascia al polso macchiata di sangue. Anche le sue gambe scoperte erano ricoperte da piccole righe rosse e profonde... In quel momento mi accorsi di quanto lei fosse magra. Non me lo sarei mai aspettato ma in questo tipo di momenti il cervello si scollega e ti prende il panico. Io ero più che in panico. Le metto una mano sul petto, il cuore batte ancora, spero stia solo dormendo e così cerco di scuoterla un po'. Nessun cambiamento. È svenuta.