xxiv. Match

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"Football?" Ripetei con un'espressione disgustata sul viso, Louis annuì con un sorriso enorme.

Avevo aperto la porta della baita una mattina di qualche giorno dopo trovando Louis vestito in pantaloncini, un giubbotto rosso dell'Adidas e delle vecchie scarpe da ginnastica nere che dovevano sicuramente aver visto giorni migliori. Un'enorme borsone era sulla sua spalla e aveva un'interessante proposta per me.

"Vuoi venire a giocare una partita di football con me e i miei amici? Sarà divertente." Propose, il mio naso si arricciò al solo pensiero. Una ragazza con problemi di cuore che corre e viene buttata a terra? Non era la mia idea di divertimento.

Louis notò il mio disgusto e rise quando capì cosa stavo pensando.

"Non il football americano, l'altro. Voi lo chiamate calcio." Ridacchiò quando la mia espressione cambiò e le mie guance si tinsero leggermente di rosa.

"Non lo so Louis..." Mormorai, appoggiandomi al telaio della porta. Non avevo mai fatto niente di atletico a causa del mio cuore e non ero troppo sicura che Papà mi avrebbe lasciata andare.

"Aw, dai Butterfly. Ci hai mai giocato?" Louis mise il broncio, una mano premette sul duro legno del muro della baita mentre si piegava verso di me.

"Ci giocavo all'asilo. Però Papà si assicurava che l'allenatore mi mettesse sempre come portiere così che non dovessi sfinirmi troppo." Ammisi, Louis fece un sorrisetto mentre cercava di convincermi.

"Vedi? Ci sarai utile, tutti i miei amici fanno schifo come portieri." Scherzò, punzecchiandomi il fianco.

Come se la mia situazione non potesse peggiorare ulteriormente, Papà decise di scoprire come mai stavo tenendo la porta aperta così a lungo.

"Mira, cosa ci fai lì immobile? Lascia entrare Louis." Mi rimproverò prima di avvicinarsi, ma Louis si limitò a scuotere la testa e ridere.

"Sto bene così, Mr Lane. Stavo solo cercando di convincere Mira a venire a giocare a calcio con me e i miei amici." Guardai male Louis, mentre le sopracciglia di Papà si sollevavano per la curiosità.

"Mira dovresti andare. Mostra a tutti le tue abilità da portiere." Papà mi diede un colpetto sul braccio, diventando il bersaglio della mia rabbia sostituendo il mio ragazzo.

"Papà, facevo schifo."

"No, eri il miglior portiere della YMCA." Papà ridacchiò. Sapeva che da piccola non ero il miglior portiere esistente. Spesso mi facevo distrarre da dei fiorellini sul prato e per sbaglio lasciavo che i palloni raggiungessero la rete. Ero sicura che i genitori avrebbero fatto una petizione per buttarmi fuori dalla squadra, ma Papà usò il suo solito fascino. Infatti, a tutti piaceva averlo intorno e sono sicura che buttare una bambina con problemi di cuore fuori da una squadra di calcio dell'asilo fosse un crimine di cui non volevano essere incolpati.

"Non lo so..." La mia voce si affievolì, entrambi gli uomini mi guardavano con espressioni tristi. Papà stava esagerando un broncio e Louis aveva la faccia di uno a cui hanno appena ucciso il cane. Mi fecero agitare le interiora con un senso di colpa, e sospirai quando realizzai di essere stata battuta.

"Bene, andrò." Sbuffai, entrambi gli uomini si fecero dei sorrisetti soddisfatti. Guardai male entrambi prima di salire al piano di sopra per indossare dei vecchi pantaloncini da basket di Papà e una maglietta. Louis mi stava aspettando fuori, sorridendo e porgendomi la mano perché la stringessi mentre camminavamo verso la foresta.

"Giochi a calcio nella foresta?" Lo stuzzicai, ma con mia sorpresa Louis disse di sì.

"Non c'è un posto per giocare al Rift, quindi veniamo in una radura nella foresta. Minerva ci ha creato delle porte da calcio speciali che possiamo montare sul posto."

Sorcery // Louis Tomlinson AU [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora