Sorcery // Louis Tomlinson AU [italian translation]

liv. Deal

Stavo cadendo.

Per un momento, vidi solo un tunnel di sfumature del blu, che mi vorticavano intorno mentre cadevo giù, giù, giù. Il mio corpo stava andando verso un buco nero alla fine del tunnel, i miei capelli sferzavano l'aria dietro di me e miei occhi si spalancavano mano a mano che mi avvicinavo all'apertura del buco nero. Non gridai, non emisi alcun suono oltre ad un leggero gemito mentre cadevo nel buco nero.

Il posto in cui caddi era nero come la pece. Non riuscivo a vedere nulla, i miei nervi si tesero quando atterrai violentemente su una specie di terreno solido. Emisi un piccolo rantolo di dolore prima di alzarmi, con una corsa al cuore quando provai a sollevare la mano. Non riuscivo nemmeno a vedere i contorni della mia mano, era troppo buio. Non c'era una singola traccia di luce da nessuna parte.

Proprio in quel momento, l'intera stanza si illuminò di sfumature di nero, bianco e grigio. Delle immagini balenarono sulle pareti intorno a me come un vecchio proiettore e spalancai i miei occhi curiosi quando notai che si trattava di ricordi. I ricordi di Louis.

Era come una macchina del tempo, che sfrecciava tra i ricordi d'infanzia di Louis come se fossero miei. Vidi tutto: vidi i primi passi di Lou, sentii la sua prima parola, lo vidi andare a scuola per la prima volta, lo vidi giocare a calcio con la squadra della scuola, lo vidi crescere. Stavo scorrendo ricordi che non sapevo Louis avesse ancora, come quando, appena adolescente, tirò un pugno in faccia ad un ragazzino che stava bullizzando un altro ragazzo. Vidi l'amore che serbava per i suoi genitori, per la sua famiglia adottiva che gli era più vicina di quanto una vera madre potesse essere. Vidi tutto questo, ma per qualche ragione i ricordi sulla parete si bloccarono su uno in particolare.

Louis era rilassato sul divano in un caldo maglione e dei jeans, guardava la televisione. Probabilmente stava guardando qualche film perché notai una ciotola vuota con dei popcorn non scoppiati sul fondo e la custodia di un dvd aperta sul tavolo. Sembrava piuttosto rilassato finché la sua madre adottiva non fece irruzione nel salotto.

Non disse niente mentre afferrava velocemente il telecomando e cambiava canale per mettere le news locali, Louis gemette una lamentela prima di capire cosa diceva il titolo della notizia.

'Vigili del fuoco del posto intrappolati in un incendio in un appartamento' scorreva in basso, Louis guardò con gli occhi spalancati sua madre, che era sconvolta.

"Mamma...Papà è..." Louis non riusciva a formulare una frase sensata, ma non ne aveva bisogno. La madre stava correndo a mettersi gli stivali e prendere un cappotto, ordinando a Louis di fare la stessa cosa. I due corsero in macchina, dirigendosi verso la destinazione che il telegiornale aveva specificato.

Il tempo corse in avanti e mi trovai davanti la scena di un edificio in fiamme. C'era un camion dei pompieri accostato al marciapiedi, i vigili del fuoco correvano a collegare la pompa ad un idrante per spegnere le fiamme. Una folla si era creata ai lati della strada e i poliziotti cercavano di calmare la gente ed evitare il panico, anche se non stava funzionando più di tanto.

Mi voltai a guardare una macchina che correva giù per la strada, per poi fermarsi di colpo e spegnersi mentre Louis e sua madre correvano verso l'edificio in fiamme. Le lacrime stavano già cadendo dalle guance della madre di Louis, e il suo panico non fece che aumentare quando un poliziotto la trattenne dall'oltrepassare il nastro giallo messo per tenere indietro i passanti.

"Signora, non può andare oltre." La informò il poliziotto, ma la madre di Louis era troppo sconvolta per dare retta alle regole.

"Per favore, mio marito è intrappolato là dentro! È un vigile del fuoco ed è intrappolato nell'edificio!" Strillò lei, mentre Louis guardava ad occhi spalancati le fiamme rosse e arancioni che si impadronivano del palazzo e la grossa colonna di fumo che si alzava sempre più alta nel cielo.