CAPITOLO 8

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...Apri la bocca ma non fece tempo a parlare che il treno si fermò. Saremo sicuramente arrivati in stazione.
Aspettavo una suo risposta, ma lei guardava me e poi alzava lo sguardo. Lo fece più di tre volte, sono già passati 10 secondi e lei fissa me e poi alza lo sguardo. Come se dietro di me ci fosse qualcuno. Così decido di girarmi per vedere. Mi giro. Cazzo. Ma che ci fa lui qui? Cosa vuole da me? Sbaglio o gli ho detto che non voglio più avere a che fare con lui? Perché è arrivato fin qui? E per chi? Per me? Perché non ha detto una parola, ma restava dietro di me? Come faceva a sapere dove fossi? Perché? Com'é possibile?
Tante domande mi frugavano per la testa.
<<Che cazzo vuoi?>> dissi solo questo.
<<Scusa, Tris io ho sbagliato non volevo lasciati. Mi dispiace...>> mi rispose con area tra il triste e il disperato.
<<Non mi importa, vattene. Non voglio più vederti. Non voglio più avere a che fare con te.>> Gli dissi solo questo, senza nemmeno chiedergli come ha fatto a trovarmi. Ma che domande sarà stata Madison a dirgli tutto. Che stronza anche lei.
<<Per favore, l'ultima possibilità...>> rispose.
<<NO!>> dissi fredda.
<<Ma dai i-!!>> insisteva.
Non fece in tempo a finire la frase, quando Alice << Oh cazzo, ti ha detto di no, coglione, sparisci, demente ritardato. Non ti vuole più vedere, ti odia.>> si intromise.
Mi giro per fissarla negli occhi. Lei smise di guardare lui e fisso me. I suoi occhi verde smeraldo mi fissavano e i miei occhi color azzurro chiaro, acceso fissavano i suoi.
Mi ero quasi scordata di quel demente, che stava lì fermo come un ritardato, quale é.
<<Hai sentito, no?!>> aggiunse Alice.
<<Ma fatti i cazzi tuoi, bimba.>> gli rispose con molto arroganza. Alice si stava incazzando. Quando decisi di intervenire.
<<Senti Josh, non rompere il cazzo, penso che tu sia uno stupido bambino, penso che tu sia un cretino ritardato, non voglio più vederti in vita mia. Chiaro?>> dissi molto determinata.
Lui abbasso il capo e se ne andó, magari é consapevole di ciò che ha fatto. Coglione.
Mi giro verso Alice. <<Emh...>> dice con un piccolo sorriso.
<<Grazie.>> aggiungo e le bacio la guancia.
Lei sorride arrossendo un poco.
<<P-prego...>> aggiunge.
Sorrido e poggio la testa sulla sua spalla, accoccolata su di lei.

<<Quindi quello é Josh...!?>>

<<Beh..si é lui...>> dissi.

<<Che scemo...>> aggiunge con una risata.

<<Concordo>> rido.

Lei si gira la testa verso il mio volto.

<<Che palle però...>> mi fissa e io la fisso.

<<Cosa?>> le domando.

<<Fare sempre le stesse cose, tutti i giorni. Alzarsi. Andare a scuola, mangiare la colazione sempre nello stesso posto. Vedere sempre le stesse teste di cazzo, tutti i giorni, vorrei tanti svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi aspetta durante il giorno. Decidere tutto a momenti. Sarebbe il mio sogno. A te non piacerebbe?>> risponde.

<<Oh beh, si mi piacerebbe tanto, magari in compagnia. Di, di, di te, ad esempio.>> aggiungo.

Lei mi fissa e dopo cinque secondi aggiunge: << Beh, facciamolo, la scuola finisce tra un mese e mezzo, avremmo tutta l'estate. E per lo più é l'ultimo anno per tutte e due, no?!>>

Ci penso un po' prima di rispondere.

<<Ci sto! Dopo finita la scuola.>> sorrido.

Lei ricambia il sorriso, molto contenta mi bacia delicatamente la fronte e poggia la sua testa, sopra la mia e ci addormentiamo.

Aspettavo solo il treno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora