Capitolo 2

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*Driin* *Driin*
'Qualche giorno lancerò questa sveglia dalla finestra.'
Un altro noioso giorno di scuola era appena iniziato. 'Che tortura'
Mi alzai a malavoglia, mi lavai, mi vestii e me ne andai, senza fare colazione e senza salutare nessuno anche perché i miei stavano dormendo.
Meglio così.
Avrei evitato la loro solita ramanzina su quanto fossi inutile, stupida ecc...
Uscii di casa e mi avviai a piedi verso la scuola con le cuffie nelle orecchie e la musica ad alto volume, mi aiutavano ad allontanarmi dal mondo.
Oggi non volevo vedere nessuno.
Mi avviai verso la classe mentre tutta la scuola come al solito mi guardava come se fossi un extraterrestre. Ero ormai abituata a tutti quelli sguardi e non ci feci caso più di tanto.
Alla prima ora avevo fisica.
"Iniziamo proprio bene" dissi sbuffando.
Entrai in classe e mi sedetti nell'ultimo banco infondo all'aula, il mio riparo da tutto e da tutti.
Pian piano la classe si riempì e vidi entrare i soliti idioti che non facevano altro che prendermi in giro.
"Ciao emo " disse il capo gruppo e naturalmente tutto il gruppo rise.
Non li degnai neanche di uno sguardo e continuai a disegnare Creepypasta sul mio quaderno che custodisco gelosamente.
Ebbene si, adoro le Creepypasta, sono delle storie bellissime ma allo stesso tempo molto tristi.
Poi però vidi entrare insieme al professore un nuovo ragazzo...era piuttosto alto.
Capelli castano scuro, aveva dei bellissimi occhi celesti ed un sorriso che ti faceva sciogliere.
Alzai un attimo lo sguardo per guardarlo meglio ma poi lo riabbassai subito quando vidi che mi stava fissando.
Ero abituata ormai ad essere fissata ma non so...con lui ho provato un certo imbarazzo.
Il professore lo invitò a sedersi nel banco vicino al mio.
Cazzo.
Ma perché proprio vicino a me?!
Il ragazzo si sedette vicino al mio banco e il professore iniziò a spiegare.
Io non riuscivo a capire una parola di quello che diceva così per perdere un po' di tempo mi misi a scrivere delle frasi.
Dopo un po' mi sentii osservata, alzai lo sguardo e notai che il ragazzo mi stava nuovamente fissando.
Mi innervosii e sbottai: "Cos'hai da guardare?"
Il ragazzo arrossì e girò subito la testa dall'altra parte.
"S-scusa" sussurrò.
Continuai a fare quello che stavo facendo fino a quando suonò la campanella.

//Born To Die//Ticci TobyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora