Michael si svegliò per via della luce proveniente dalle tende che Luke, la sera prima, aveva chiuso male. Non aveva più sensibilità al braccio destro, né ad entrambe le gambe, ma non poteva fregargliene di meno. Era abbracciato a Luke - o meglio, Luke era ancorato al suo corpo nonostante fosse più alto di lui di almeno una spanna - di primo mattino, nel loro letto, nella loro casa, e a Michael scoppiava il cuore di gioia. Non avevano fatto l'amore la sera prima. Avevano solo preparato una cena nella loro nuova cucina, mangiato nel loro salotto - Luke con i piedi sul tavolino, Michael con le gambe stese sul biondo -, e visto un film sulla tv di Michael - la vecchia tv che aveva in cameretta, e che ora adornava il salotto, mentre quella di Luke era stata messa in camera da letto -. In prospettiva del trasferimento avevano anche fatto l'abbonamento a Netflix, così dopo aver visto un'intera stagione di Sense8 - e aver svuotato una scodella piena di popcorn - erano andati a letto, Michael si era sdraiato a guardare il soffitto, mentre Luke si metteva il pigiama, e poi il biondo si era buttato a peso morto sul letto, girandosi a fissare Michael. Aveva poggiato la testa sul suo petto - non prima di avergli dato un bacio sul naso - ed era crollato nel giro di cinque minuti.
"Luke svegliati" gli sussurrò all'orecchio, ricevendo in risposta un mugolio strozzato e un cuscino sul viso. Cercò di toglierselo di dosso nel modo più gentile possibile, prima di alzarsi dal letto e poggiare i piedi sul pavimento congelato.
Come inizio la loro nuova vita non era male, avrebbe volentieri preparato la colazione a Luke per il resto della sua vita.
Accese la radio tenendo un volume abbastanza basso - non troppo basso da non riuscirlo a sentire, ma nemmeno così alto da svegliare Luke - iniziando a buttare ingredienti alla rinfusa all'interno di una ciotola. La sua idea era quella di preparare dei pancakes, qualche french toast, un po' di caffè, e poi fare una sorpresa a Luke portandogli la colazione a letto, quello che non aveva calcolato però era che il suo ragazzo fosse un disordinato cronico - oltre che ritardatario -, e che avesse messo la piastra per i pancakes dietro a una montagna di altra roba che Michael era sicuro non avrebbe mai avuto l'esigenza di adoperare, facendo così cadere una fila di padelle che fecero un gran fracasso, svegliando il biondo.
"Cosa stai facendo, Mikey?" Luke fece la sua apparizione in cucina strofinandosi un occhio e sbadigliando. Aveva tutti i capelli arruffati e un cipiglio curioso sul volto che lo fece assomigliare ad un cucciolo di qualsiasi specie animale altamente adorabile.
"Volevo prepararti la colazione ma hai messo la piastra per i pancakes troppo in fondo nel mobile e tutte le pentole davanti sono cadute. Mi dispiace averti svegliato, non volevo."
"Tranquillo. E poi davvero pensavi che non volessi preparare la nostra prima colazione insieme?" gli disse Luke immergendo un dito nell'impasto e portandoselo alle labbra.
"Così mi stai istigando, Lucas" lo rimproverò Michael, le pupille improvvisamente dilatate per l'eccitazione.
"Mmh, io non sto facendo proprio nulla, Gordon" lo rimbeccò l'altro.
"Non chiamarmi con il mio secondo nome, è una merda."
"Nah, io penso che sia eccitante invece, Gordon" ripeté il biondo scandendo ogni singola lettera del nome del ragazzo di fronte a lui. Michael iniziava a sentire i pantaloni stringersi attorno a lui, desiderando che Luke si occupasse della sua crescente erezione.
"Ti piace sfottermi eh?!" disse Michael avvicinandosi al ragazzo.
"No, in realtà mi piace fotterti" rispose l'altro con un ghigno divertito sul volto.
"Eh no piccolo, sono io che fotto te. Sempre" disse Michael, e per sottolineare la cosa lo fece girare di spalle - schiacciandolo contro il mobile della cucina - e tenendo i suoi capelli in un pugno. "Ho bisogno delle tue labbra attorno al mio cazzo. Adesso!" tuonò il ragazzo spingendo Luke a mettersi in ginocchio.
"Non aspettavo altro" confessò il biondo abbassandogli in un colpo solo pantaloni del pigiama e boxer. Lo prese in mano, stringendolo alla base, prima di inglobarlo tra le sue labbra rosse e bagnate.
Amava vedere l'effetto che provocava in Michael, soprattutto quando era così abbandonato al suo tocco. Il suo volto in balia di così tanto piacere era una bellezza per gli occhi.
"Smettila di guardarmi così" lo ammonì Michael. Quando Luke lo guardava con quegli occhi così grandi, e blu, ed acquosi, al di sotto di quelle ciglia così lunghe e bionde, a Michael tremava la terra sotto i piedi. Non riusciva a resistere a quel suo sguardo così innocente ma nel contempo così peccaminoso, fu per questo che nel giro di quattro minuti scarsi si liberò nella bocca dell'altro, emettendo un verso gutturale.
Luke si passò la manica del pigiama sulle labbra per ripulire il tutto, dopodiché si alzò da terra ed andò verso i fornelli, lasciando Michael - ancora stordito dall'orgasmo appena avuto - confuso più che mai.
"Ho fame, quindi prepariamo questi benedetti pancakes" Luke rispose allo sguardo indagatore del suo ragazzo. "Tranquillo, avrai modo di ricambiare il favore dopo colazione" sorrise il biondo.
Michael rise, e poi si avvicinò all'altro per preparare il caffè - non prima di avergli dato un bacio sulle labbra -.
Decisamente la loro nuova vita era iniziata molto più che bene.
***
Angolo autrice
Ed ecco qui la prima sera/mattina della nostra coppietta nella loro nuova casa.
Michael voleva fare una cosa carina per Luke, e invece Luke è finito a fargli un pompino nel bel mezzo della cucina. Strana la vita eh?!
Comunque spero che questo capitolo sia abbastanza per perdonarmi il madornale ritardo.
Commentate e ditemi cosa ne pensate, e soprattutto stellinate.
A presto, nik.
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Tell me that you love me. || Muke
Fanfiction{ Sequel di "Ask me if I love you." } È trascorso un anno dall'ultima volta che Luke è entrato su ask, principalmente perché nessuno gli ha più scritto, ma soprattutto perché è stato impegnato a godersi la sua vita sociale, visto che adesso ne ha un...