Quel giorno il cielo prometteva pioggia. Luke camminava a passo svelto sul marciapiede cercando di arrivare il prima possibile al coperto. Era un giovedì mattina uggioso e Luke, in quel momento, doveva essere a lezione di psicologia invece che davanti l'ingresso di un ristorante.
***
"Ash c'è Luke che ti cerca." aveva gridato Kith, il ragazzo moro che serviva i tavoli al Bart's Restaurant, affacciandosi all'interno della cucina.
Ashton posò il mestolo con cui stava girando il chilli, dopodiché uscì in sala per incontrare il suo migliore amico.
"Che cazzo ci fai qui, Lukey? Non dovresti essere a lezione?" lo salutò il riccio pulendosi le mani su uno strofinaccio prima di abbracciarlo.
"Dovrei...hai detto bene. Sono in crisi, Ash." si lamentò il biondo. Ashton gli fece cenno di sedersi e lui si buttò sulla panca con tutto il melodramma di cui era capace. "Lo so che tu hai già tanti problemi per te, ma se non lo dico a qualcuno scoppio!"
"C'entra Michael?" chiese Ashton sicuro. Se Luke veniva a cercare proprio lui era per qualcosa che riguardava sicuramente il moro.
"Due giorni fa abbiamo avuto una discussione per telefono, mi sono così arrabbiato che ho tirato un bicchiere contro il muro...be' fatto sta che mi sono tagliato una mano - e no Ash, è inutile che mi guardi così, non l'ho fatto di proposito - e comunque Michael è rientrato a casa, mi ha aiutato a ripulire tutto e abbiamo fatto s-"
"No. No. No. Zitto, non voglio sapere i dettagli." cantilenò il riccio coprendosi le orecchie con le mani.
"Idiota!" lo appellò Luke prima di allontanargli le mani dalle orecchie. "Abbiamo fatto pace ma in realtà io non mi sento in pace. Gli ho detto che mi andava bene se avesse continuato a far tardi in ufficio perché voglio che sia soddisfatto di sé stesso, ma la verità è che non mi va bene, non mi va bene neanche un po'. Abbiamo deciso di andare a vivere insieme per stare più tempo insieme e invece riusciamo a vederci solo una mezz'ora la mattina e qualche minuto la sera, se io non sto già dormendo...mi chiedo se abbiamo fatto bene a fare questo passo, se non è stato tutto troppo precipitoso. Magari dovevamo aspettare che io mi laureassi e che Mikey avesse la promozione. Oddio sto impazzendo!" piagnucolò il biondo stringendosi la testa tra le mani.
Ashton si grattò la barba - era una settimana che non si radeva - guardando preoccupato il suo migliore amico. Non sapeva cosa dire, solitamente era Luke lo psicologo del gruppo. "Ascolta Luke io credo che tu stia solo andando in paranoia. Non c'è niente di diverso dai voi di prima e i voi di adesso, siete sempre Luke e Michael, solo che le cose si sono fatte più importanti." disse prendendo le mani di Luke tra le sue. "Ti stai facendo problemi che secondo me non esistono, è ovvio che vorresti passare più tempo con il tuo ragazzo ma sai anche che per Mikey questa cosa è importante, e vuoi con tutto il cuore che Michael si senta realizzato perché lo ami più di ogni altra cosa al mondo."
"Lo so Ash, ma se le cose dovessero farsi più incasinate? Per adesso è la promozione, e se dopo la promozione ce ne fosse un'altra? E poi un'altra ancora? E se una volta promosso il suo nuovo orario rimanesse quello? E quando inizierò a lavorare anch'io? Io non so se posso passare la vita con una persona con cui condividere qualcosa solo un paio di ore la settimana." Luke era sull'orlo delle lacrime.
"Perché non parli di tutto questo con Michael? O magari chiedi a Calum se Michael gli ha parlato di qualcosa di simile..." propose Ashton. Al nome Calum il suo cuore aveva saltato un battito, anche se era stato lui a pronunciarlo.
Luke si riscosse dai suoi pensieri guardando apprensivo il ragazzo davanti a lui. "Oh Ash, so quanto ti faccia male parlare di lui."
"Tranquillo Luke, prima o poi gli dimostrerò che sbagliava e che anch'io riesco a fare qualcosa di buono nella vita." disse risolutivo l'altro. Era per questo che passava ore ed ore in più del normale nella cucina del ristorante senza essere pagato, voleva imparare a cucinare, voleva prendere il posto di Rodrigo, cuoco del Bart's Restaurant prossimo alla pensione. Voleva uno stipendio in grado di pagare le bollette. Voleva migliorarsi per trovare un lavoro vero. Voleva diventare l'uomo che Calum Hood desiderava al suo fianco, anche se non glielo avrebbe mai confessato. "Comunque tornando a te, non farti problemi dove non ce ne sono. Vivi serenamente con Michael questa vita che avete deciso di iniziare come una coppia, se poi si presenteranno problemi li affronterete al momento opportuno e insieme." sottolineò la parola insieme guardando Luke con aria di rimprovero.
"Ashton io non so se sono in grado di rilassarmi e vivermela ben-"
"Lucas smetti di dire cazzate! Te e Michael siete praticamente quello che mi fa svegliare e impegnarmi ogni giorno per essere migliore, mi ricordate perché faccio quello che faccio...migliorarmi per avere di nuovo una chance con Calum ed essere felici come voi. Non far basare il mio prototipo di relazione su Blake Lively e Ryan Reynolds, ti prego." rise Ashton. Luke si liberò in una risata cristallina.
"Metterò una buona parola con Cal. Prima o poi ti perdonerà, lo sai no?" Ashton alzò le spalle. "Ora vado, non vorrei perdere anche la seconda ora di psicologia. Ti chiamo dopo."
"Okay. Ti voglio bene."
"Ti voglio bene anch'io."
N.d.A.
Sono in ritardo, lo so. Ho praticamente abbandonato tutte le mie storie e me ne pento, troppo.
Mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto.
Spero ci sia ancora qualcuno che segua questa storia.
A presto...si fa per dire.
p.s. tempo fa qualcuna di voi mi aveva chiesto di far pubblicità ad una sua storia, sinceramente non so se serva ancora, né mi ricordo come si chiami la ragazza, né la storia, quindi se ti riconosci e vuoi ancora che ti faccia pubblicità batti un click.
STAI LEGGENDO
Tell me that you love me. || Muke
Fanfiction{ Sequel di "Ask me if I love you." } È trascorso un anno dall'ultima volta che Luke è entrato su ask, principalmente perché nessuno gli ha più scritto, ma soprattutto perché è stato impegnato a godersi la sua vita sociale, visto che adesso ne ha un...