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"Quindi?"
"Quindi cosa?"chiese Seth con aria disperata.
"Come è stato?"chiese la sua amica. "Tessa quante volte devo dirtelo?"ribatté esasperato Seth. "Beh, mi è ancora difficile da credere!"disse allegra. Seth continuava a camminare avanti e indietro, creando quasi un solco nel pavimento. Nonostante Tessa gli avesse detto più volte di fermarsi, lui non ci riusciva. Era nella merda fino al collo e più ci pensava, più gli sembrava di affondarci dentro. "Pensi prima o poi di sederti, o di stare in piedi tutto il tempo?"chiese per la milionesima volta la ragazza. Seth alla fine cedette e si mise vicino all' amica con un bicchiere di spremuta in mano. "Non ci posso ancora credere"affermò dopo un pò. Si passò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi stanchi. Perché sentiva ancora le labbra di Max sulle sue? E perché ogni volta che pensava a lui, un intero macigno si formava all'altezza dello stomaco e sembrava che lo facesse cadere? Anche se aveva detto all' amico che voleva rimanere solo, non era vero; infatti rimanere solo per Seth significava fare i conti con le sensazioni della notte precedente, del suo corpo schiacciato da quello del castano, delle labbra di Max sul suo collo... e questo non andava bene! Non poteva pensarci perché sapeva che era sbagliato, perciò aveva chiamato Tessa. Doveva assolutamente raccontare a qualcuno della sera prima e lei era la persona adatta, anche se effettivamente anche lei era rimasta un po' sconvolta. Seth sapeva che la sua amica aveva una passione spropositata per gli yaoi e ancora non aveva capito cosa erano, tranne che parlavano di storia d' amore tra... maschi. "Ha fatto male?"chiese lei con occhi luminosi. Seth la guardò spaventato... solo lei poteva essere felice in una situazione del genere!
"Tessa" la supplicò l'amico con le dita premute contro le tempie "Non abbiamo fatto quel tipo di sesso"ribadii stanco.
"Ah"
"Sembri delusa" affermò l' amico divertito. "Beh, volevo sapere se effettivamente facesse male. Sai nei miei manga la fanno sembrare una cosa molto dolorosa"spiegò e a Seth salì un brivido per tutta la schiena. "Max ed io non faremo mai quel tipo di sesso!"disse quasi imbarazzato. "Perché no? Le persone che si amano lo fanno!"ribatté lei. "Hai detto bene, che si amano. Io non amo Max"sbuffò infastidito "e Max non mi ama" continuò debolmente. Non era sicuro neanche lui, ma doveva pur convincersi di qualcosa, no?
"Ok Seth, puoi dire che non ami Max perché..." lo guardò negli occhi "Perche' insomma è vero che non lo ami, ma non puoi dire che Max non provi qualcosa per te!"affermò decisa. "Non lo so, Tes" affermò nervoso il moro, "Magari sono una semplice cavia..."continuò cercando di autoconvincersi. "Oh, non dire stronzate! Perché ti avrebbe baciato?"chiese lei
"Era per provare!"disse il ragazzo deciso. "Certo, provare! La gente normale Seth non va a baciare gente a caso."
"Certo che si"rise sotto i baffi lui.
"Quelle o si chiamano troiette oppure puttanieri, ma nel vostro caso è diverso"rise divertita "Max voleva baciarti e tu ci sei cascato come un pollo" continuò.
"Mi stai dicendo che non sono una cavia?"
"No" rispose lei negando con la testa.
"E che Max voleva sul serio baciare proprio me?"
"Si"
"Oh santo cielo! È il classico cliché che odio! Due amici che fanno sesso" disse il ragazzo disperato.
"Non voglio interrompere la tua tragedia, ma due persone che fanno sesso prima,sono amiche... o almeno quasi sempre è così"ribatté altezzosa. Seth sbuffò e la guardò minaccioso. "Non fare quella faccia!" lo ammonì lei "Lo sai che Max ti ama da un sacco di tempo, darebbe la sua vita per te" continuò con un dito rivolto verso l'amico "e con quella faccia non fai paura neanche ad una mosca."
Il moro, stufo di tutto, seppellì il volto nel cuscino del divano e Tessa iniziò ad accarezzargli la testa. "Non ti ho chiesto la cosa più importante"disse lei dolcemente "Ti è piaciuto?"
"Secondo te, perché sto così?"disse indicandosi "se non mi fosse piaciuto?"
"Touchè"rise lei.
"Ti va di fumare?"chiese lui quasi disperato. Doveva assolutamente evadere dalla realtà e magari anche cancellare le immagini della sera prima. "Adesso ti piace?"chiese lei ignorando la richiesta dell' amico. "Ti ho chiesto se ti andasse di fumare e tu mi parli ancora di Max?"ribattè stufo. "È una cosa seria, Seth"disse lei grave "potrebbe andarci di mezzo la vostra amicizia"sospirò "Allora, mi rispondi? Ti piace?"gli chiese di nuovo lei.
"Non amo Max" affermò deciso il castano.
"Questo lo so"affermò lei "ma ti piacerebbe fare cose con Max adesso?"continò alzando un sopracciglio.
"Davanti a te?"chiese spaventato. A lei luccicarono gli occhi immediatamente "Sarebbe fantastico"confermò con voce sognante.
"Tes, devi farti curare"disse lui ed entrambi risero. "Comunque no, insomma non ci vedo a fare quelle cose" sospirò lui dopo l'attimo di ridarella.
"Mi pare invece che ieri ci avete dato dentro!"disse lei con una pacca sulla spalla e una voce decisamente maliziosa. "Tessa non capisci. Ieri è successo tutto così di fretta. E so già a cosa stai pensando" la ammonì lui "non sono mai stato con una persona in quel modo...e beh, per me è tutto nuovo" continuò imbarazzato. Odiava parlare di quelle cose. Il sesso gli faceva venire i crampi allo stomaco. Lei lo guardò negli occhi "Devi trovarti una ragazza"sospirò lei.
"Decisamente"concordò lui. Lei si alzò dal divano e dall'alto della sua posizione pensò che Seth effettivamente era carino ma troppo asessuato. Rise da sola e gli arruffo' i capelli.
"Ok, fumiamo"disse in modo accondiscendente.

A cinque minuti di distanza c'era Max che era l'opposto di Seth. Se il moro era confuso, arrabbiato, schifato -di se stesso- , Max era a un metro da terra. Gli sembrava di volare, di guardare tutti dall'alto, di sorridere fiero della sua posizione di "ricambiato". Perché lui era convinto di esserlo. Perciò sorrise a sua mamma, aiutò sua sorella Leila a fare il thè per il suo orsacchiotto e parlava. Non smetteva di farlo. Quando era felice, lui era così: schifosamente solare, come avrebbe detto Seth. Non aveva detto a nessuno della notte precedente, voleva tenere la cosa ancora per sé, assaporarla e custodirla come se fosse il suo cuore. Parlarne avrebbe voluto dire dire confrontarsi con il mondo esterno, del fatto di essere totalmente gay -non che se ne vergognasse- ma voleva dire soprattutto pensare a come stava Seth, e questo non voleva farlo per ora. Se di solito Max metteva al primo posto Seth, ancora prima di se stesso, questa volta Max cambiò le carte in tavola. Era così felice e voleva godersela questa felicità, e ciò significava non accorgersi di nulla. Aveva decisamente delle fette di salame sugli occhi. Quando Seth gli aprì la porta di casa, Max gli saltò addosso. Lo abbracciò forte e gli morse delicatamente il collo per poi posarci un bacio dolce. "Mi sei mancato"sussurro' all'orecchio dell'amico. Non notò il disagio di Seth, le sue braccia distese lungo i fianchi, la schiena dritta e il viso improvvisamente pallido. "Hai fumato?"chiese divertito Max guardando gli occhi rossi e lucidi dell' amico. "Avete, vorrai dire"lo corresse Tessa. Max le sorrise debolmente e fece una piccola smorfia. I due non si piacevano molto. Entrambi volevano stare al centro dell'attenzione quando si trattava di Seth, e a Max Tessa era sempre sembrata un pò una gatta morta nei confronti del suo amico. Tessa invece odiava Max. Era, secondo lei, un puttaniere dalla faccia simpatica e si era portato a letto tutte...beh tutte, tranne lei, come sei lei fosse uno schifo. Adesso aveva puntato gli occhi sul suo Seth -anche se lei lo sapeva, nel suo profondo, che Max provava qualcosa di vero per Seth e non una cosa passeggera -, ma nonostante ciò, lo odiava. Le faceva sempre saltare i nervi a fior di pelle soprattutto quando Seth lo assecondava nelle sue imprese più stupide. "Ho fame"dichiarò Seth dopo uno sguardo ai suoi due amici. Come al solito, i due si guardavano male. Scosse la testa e sbuffò per questo "odio" ingiustificato. "Fame chimica?"chiese Max divertito verso il suo amico. Seth lo guardò negli occhi e il brivido che gli passò per tutta la schiena, gli fece quasi passare la fame -quasi. "Fame chimica"rise Tessa "Decisamente amico" continuò sbiascicando, dirigendosi verso la cucina. È decisamente fatta, pensò Max, mi ha appena chiamato amico!

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