Capitolo 4.

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Pov di Alessio

-Mi piace.
Sotto uno sguardo innocente, Genn nascondeva un sorriso malizioso.
Quei due occhi azzurri, riuscivano bene a trasmettere emozioni. Quei due occhi.  Color del mare in primavera, talmente vitreii da sembrare ghiaccio illuminato da flebili raggi solari, quegli occhi nei quali puntualmente si perdeva, che lo facevano incantare, perdendosi nei suoi desideri.
-Ehi amico...
-Eh?- Alessio ritornò lucido
-Ma mi caghi un po? Eh che palle, prima mi scassi i maroni che vuoi venire qui, e poi te ne stai lì a fissarmi, con gli occhi a cuoricino. Che cazzo hai? Sembra che hai visto la tua principessa.
Orrore.
Vergogna.
Alessio fu colto alla sprovvista. Gli si incendiarono le guance, e gli si immobilizzò il corpo. Non riusciva a contenersi, ormai ne era consapevole. Non avrebbe portato avanti questa situazione per molto tempo.
Doveva dirglielo.
Ma non lo fece.
Fino a qualche anno prima, avrebbe immaginato volentieri una bella principessa da salvare, magari con un bacio. Per riportarla tra i viventi, nel momento in cui era chiamata dagli inferi. Ma da un anno a quella parte, o poco più, non riusciva più a vedersi affiancato da una bella ragazza.
Tutto ciò che desiderava erano quegli occhioni celesti, accarezzare quel casco di capelli rossicci, e mordere, assaporare, divorare quelle rosee labbra carnose.
-Fanculo.
Genn sorrise all'insulto. Alex si sentì bagnato.
Controllo, si disse.
-Che stavi dicendo?
-Che mi piace.
-Cosa?
-Cosa?! La vagina.
-Pensavo stessimo parlando del bar.
-Nha- Genn fece una veloce scrollata di spalle. Poi incuriosito guardò il compagno
-Che c'è?
-A te piace?
-Sì.
Mentì.

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