Pov di Viola
Ajay l'aspettava in soggiorno, con le braccia conserte, lanciando occhiatine furtive al suo orologio da polso.
Il display del suo cellulare portava le 9:32, alzò gli occhi al cielo, il fratello era terribilmente ansioso.
-Eccoti, su, muoviamoci, l appuntamento è tra 10 minuti, e dobbiamo arrivare a San Bernardo Street.
-Che palle, perché non qui giù? Abitiamo nello stesso condominio.
-Bhe... ho pensato fosse più formale un posto del genere...
-Sei malato...
Ajay sospirò seccato, si arruffò i capelli ricci e scuri, afferrò il polso della sorella e la trascinò fuori la porta dell'appartamento.
Le narici di Viola, furono invase dallo sgradevole odore, che emanevano le pareti dell'edificio. Tossì e premette il pulsante per chiamare l'ascensore.
-Possiamo usare le scale, siamo solo al secondo piano, Viola.
-Shht, è già arrivato.
Le porte dell'ascensore si aprirono scricchiolando, la ragazza alzò lo sguardo dalla chat aperta del suo cellulare, e notò che l'ascensore non era vuota. Sentì sospirare il fratello alle sue spalle, e avvicinarsi imbarazzato. Lanciò un'occhiata ai due tipi che aspettavano che l'ascensore ripartisse. Erano due ragazzi, potevano avere la sua età. Uno dei due le rivolse un sorriso amichevole e disse, rivolgendosi al fratello:
-Ehi, Ajay, buongiorno che coincidenza.
L'altro tipo non alzò lo sguardo, non le rivolse neanche un'occhiata, era concentrato a giocherellare con un braccialetto nero, che portava al polso.
Vide Ajay entrare nell'ascensore, così lo seguì. Sarebbe iniziata così la giornata, e non seppe perché, ma aveva il presentimento, che non sarebbe trascorsa velocemente.Lo spazio all'interno dell'ascensore era davvero poco. Era appoggiata alla spalla del fratello, e la chitarra di uno dei due musicisti, le si conficcava nello stomaco.
Appena le porte si riaprirono sospirò, e si precipitò nell'atrio del condominio.
Il vecchio custode Micheal stava scarabocchiando alcune carte, quando sentì dei passi, alzò lo sguardo, e salutò i 4 con un cenno del capo.
Ora, uscita dalla penombra, riuscì ad osservare meglio i due italiani.
Quello che le era sembrato più garbato, aveva folti capelli castani, più corti lateralmente, e sollevati dall fronte. I due occhi nocciola, erano molto espressivi, e le labbra erano piccole e sottili. Di corporatura robusta, portava un jeans ed un maglioncino bordeaux che gli metteva in risalto la pelle olivastra.
L'altro invece, era più basso del primo, e decisamente più esile. Aveva il volto pallido e scavato, e occhiaie che circondavano due occhi celesti. Viola si soffermò ad osservarne il colore, assomigliavano al mare in primavera, né celesti, né blu, una piacevole via di mezzo. Le labbra erano rosee e carnose, e le ricordarono quelle di Nash, e la piacevole sensazione che provava, quando appoggiava dolcemente le sue, su quelle di lui. Osservando il musicista con più attenzione, notò molte somiglianze, tra lui e l'ex fidanzato. A partire dal modo di vestire: felpone nere e larghe, e cappelli che gli comprivano l'intera testa, lasciando solo piccole ciocche cadere sulla fronte, un'unica differenza era che quelle di Nash erano more, quelle del ragazzo, ramate.
Cercò di non pensare a 6 mesi prima.
-Ragazzi, se non vi spiace, per oggi porto con me, anche mia sorella, lei è Viola
Sentì le mani di Ajay che la spingevano verso i due, inciampò sui lacci sciolti degli anfibi, cadendo addosso al ragazzo castano. Le mani di lui, la presero, evitando che cadesse con la faccia a terra. Sentì una risatina, provenire dal ragazzo con il cappello. Si sistemò in un attimo e lanciò uno sguardo gelido, prima al tipo che aveva riso, e poi al fratello, che l aveva spinta, infine si maledisse, per non aver fatto il doppio nodo.
-Ehm, scusa, quel bastardo di Ajay mi ha spinta... Sono Viola.
Alzò timidamente lo sguardo, e rivolse ai due, un sorriso impacciato.
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You tried, you failed.
FanfictionQuando tutto sembra essersi perduto, quando tutto sembra essersi consumato, quando tutto sembra essersi cancellato, È allora che ci si accorge, che tutte le cose belle, sono destinate a trasformarsi in qualcosa di completamente opposto. 'La felicit...