Pov di Gennaro
Furono contatti dalla tipa bionda a distanza di poche ore, la loro prima serata ci sarebbe stata quel venerdì sera.
Gennaro era molto eccitato all'idea di esibirsi per la prima volta in Inghilterra, anche se voleva mantenere un aspetto indifferente con Alessio, non voleva concedergli quella soddisfazione.
Steso sul comodo letto dell'appartamento, approfittò di quegli attimi di relax, per riflettere su ciò che gli era accaduto nell'ultima settimana. L emozione del viaggio, i primi movimenti in quella nuova Londra, la nuova lingua, i primi acquisti da inquilini brittanici, il primo lavoro e infine, adesso, la prima serata. Girò il capo, e il suo sguardo si soffermò sul peluche ordinatamente appoggiato sul letto di Alessio. Un lucertolone gigante, un po consumato, con qualche toppa sul dorso, un regalo che il nonno paterno gli aveva fatto, qualche giorno prima di morire. Gli venne in mente Alex, e gli strani comportamenti che egli aveva assunto nell ultimo periodo. Aveva il dubbio costante che qualcosa non andava, che c'era un particolare, piccolo, ma essenziale, che gli sfuggiva.
Il suono del campanello gli fece abbandore tali pensieri.
Non aspettava nessuno, ed Alex era sotto la doccia, se prestava attenzione riusciva a cogliere la melodia della canzone che l amico canticchiava, mentre dell acqua bollente gli scorreva lungo il corpo. Sorrise.
Il campanello fu suonato di nuovo.
Genn, scocciato, aprì la porta.
Si ritrovò di fronte un ragazzo, alto, spalle larghe, con riccioli corvinei che gli incorniciavano il viso chiaro. Aveva un paio di occhiali da vista tonde, alla Harry Potter, che nascondevano due occhi grandi e grigi. Indossava un maglioncino bordoux, un jeans stretto, che gli disegnava due gambe scheletriche, e un paio di mocassini. Poteva avere la sua età, o magari giusto qualche anno in più.
-Ehi amico, ci conosciamo?
Gennaro era certo di non aver mai visto il tipo, non aveva idea di chi fosse.
-Non penso ehm..- rispose in tono incerto, scombinandosi i riccioli scuri con la mano
-Non capisco.. qualcosa non va? Ti sei perso? Se ti ha mandato la bionda per la serata di venerdì, dille che ci incazziamo parecchio se viene annullata eh-
-Non ho idea di che stai parlando. Ho sentito che un nuovo gruppo è arrivato da poco dall'Italia.. sai le voci girano, sono inquilino anch'io di questo condominio ehm..
-Okay, si, sono venuto una settimana fa con il mio amico, ma con questo?
Genn gli rivolse uno sguardo truce, erano passati pochi minuti, e sto tipo gli stava già sulle palle. Il modo in cui girava intorno a ciò che voleva dire, il modo in cui gesticolava, gli faceva girare la testa, per non parlare degli occhiali che, costantemente, gli cadevano sul naso aquilineo.
-Allora, sono Ajay, sono uno scrittore, sto frequentando ancora l'università quindi teoricamente non lo sono ancora, però vabbe ci sta. Comunque ho sentito di voi, mi avete incuriosito, mi piacerebbe scrivere su di voi, perché all'accademia di giornalismo che sto frequentando nel pomeriggio, ci hanno chiesto questo mini reporter e avevo pensato che voi...
-Si okay, okay, ho capito dove vuoi arrivare. Senti A...Ar..
-..Ajay
-Ecco si Ajay, ma cos'è un nome cinese?
Abituato ai semplici nomi italiani, a Genn suonavano ancora strani i nomi britannici.
-Bhe.. cinese proprio no. Ahahha, la mamma è francese, ma non so da dove hanno preso sto nome..
Lo interruppe di nuovo
-Vabbe, okaaaaay, parli troppo ciccio. Non puoi presentarti così, dalla sera alla mattina, e dirmi che vuoi scrivere della mia carriera.. per il momento è molto piatta. Non mi interessa, quindi se non ti dispiace, avrei da fare.
-Ma...
Fece per chiudere la porta, lasciando il ragazzo con una frase spezzata in bocca. Non aveva intenzione di condividere la sua vita con uno sconosciuto.
-Ma almeno rifletterci, no? E poi non ho sentito l'altro membro..
-Genn ma con chi stai parlando?
La voce di Alessio, risuonò lungo il corridoio, raggiunse l'ingresso in accappatoio, canticchiando ancora i versi di Rape me, non appena si accorse dell'estraneo, le sue guance si tinsero di rosso. A Genn scappò una risatina.
-Piacere, sono Ajay.
Sulla bocca del neoscrittore si dipinse un largo e smagliante sorriso, che gli diede il disgusto.

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You tried, you failed.
Fiksi PenggemarQuando tutto sembra essersi perduto, quando tutto sembra essersi consumato, quando tutto sembra essersi cancellato, È allora che ci si accorge, che tutte le cose belle, sono destinate a trasformarsi in qualcosa di completamente opposto. 'La felicit...