2°CAPITOLO

36 0 1
                                    

I giorni passavano veloci,passarono pure i mesi e il calendario segnava l'inizio del mese di aprile. Sarà un mese come tanti ma è quasi una via di mezzo tra l'estate e l'inverno. Andava tutto bene,a scuola,con quei pochi amici che avevo e diciamo anche in ''famiglia''. L'unica cosa che non mi passava inosservata era che Ylenia non si era più fatta sentire da quella volta che la vidi a mare. -Sono passati molti mesi,nemmeno si ricorderà di me- pensai. Comunque qualcosa mi spinse ad inviarle un messaggio,in fondo avevo il suo numero di telefono.
«Ehi Ylè!! Come va?! Ti andrebbe domani,dopo scuola,di fare due passi e mangiare qualcosa insieme?»
Mi rispose subito.
«ehi Marty,tutto bene!! Ma certo dopo scuola passi a prendermi?»
Le risposi che sarei andata a prenderla tranquillamente e finì di studiare letteratura inglese.

DRIIIN!
fottuta sveglia,sono già le 7:00 -pensai tra me e me.- Saltai dal letto,mi feci una doccia veloce e indossai dei jeans strappati,come era mio solito fare,una camicia a quadri rossi e neri,e per finire le mie adorate Vans. Un filo di trucco ed ero pronta. Presi lo zaino che avevo preparato la sera prima,le chiavi,il casco e scappai di casa senza salutare nessuno. Arrivai a scuola che erano le 7:56,a volte mi sento precisa come un orologio svizzero.
Era un giorno speciale,dentro me sentivo un euforia pazzesca. Ero felice,avrei rivisto Ylenia. Non sapevo il perchè di tutta questa euforia,ma suonò la campanella e due noiosissime ore di greco mi aspettavano,per poi procedere con letteratura inglese,latino,chimica e per finire storia dell'arte. Che giornata di merda,non vedevo l'ora che suonasse la campanella.
Tutto sommato le ore passarono veloci,non feci altro che pensare a lei e al suo sorriso. Ne ero quasi stregata.
La campanella della ricreazione mi svegliò dai miei sogni beati e nel frattempo mi sentì vibrare la tasca.
Messaggio da Ylenia.
«Buongiorno gioia! Mancano solo tre ore e usciamo da questo carcere!! A dopo!»
Sbaglio o mi aveva chiamata 'GIOIA'. Placai la mia sfrenata felicità e le risposi subito «Buongiorno! Ci si vede dopo,un bacio!».

Finite le lezioni scappai da scuola,ci avrei messo un po' ad arrivare all'istituto di Ylenie,in fondo ero con un motorino e poi non volevo farla aspettare,non è una cosa carina.!
Arrivai ed era li,con la sua aria innocente che mi fissava. Scesi,la abbracciai e le diedi un casco. Inizia a fare un po' di strada ma mi fermai di colpo «Marty,ma sei scema!! Fa attenzione.»
Io iniziai a ridere come una pazza a vedere la sua espressione,aveva i lineamemti del viso stupendi anche quando si arrabbiava. Iniziò a ridere anche lei e mi tirò una pacca sulla spalla dicendo «dai ma che c'è?!». Il tempo di riprendermi e le dissi «ma sto vagando senza meta,dove vorresti andare a pranzo?!». Dopo venti minuti di discussione optammo per mangiare un panino velocemente e poi andare a fare una passeggiata al parchetto.

Mentre mangiavamo regnava un silenzio imbarazzante,mi venne mal di pancia e non riuscì a mandar giù un boccone,quindi ruppi il ghiaccio «com'è andata oggi a scuola?». Ammetto che non sapevo cosa dire e ho sparato la prima cavolata che mi passava per la testa.
Accennando un sorriso dolce mi rispose «tutto sommato,bene grazie!».
Vidi il suo sguardo incupirsi non sapevo perchè,prima ero riuscita a farla ridere... Così le chiesi subito se c'era qualcosa che non andava e lei mi rispose «Ci andiamo a sedere fuori e se vuoi ti racconto..». Andai a pagare e ci sedemmo in una panchina al parco. Lei iniziò «Oggi i miei stavano litigando pesantemente,papà sembrava quasi ubriaco e mamma aveva paura di lui. Ultimamente papà ha sempre la testa altrove,spesso non va a lavoro,salta delle riunioni importanti in ufficio..insomma un disastro. E io sono la vittima di tutto ciò,sono quella sbagliata quella che da sempre fastidio. Non mi hanno mai dedicato un momento,mi hanno semplicemente lasciato i soldi in mano 'ecco tieni vai a comprare quello che vuoi',ma mai una gioia,mai.» Una lacrima le scese lungo il viso,l'asciugai e per farle capire che su di me poteva contare la strinsi in un abbraccio. «Non voglio tornare a casa» continuò.. «Verrai a casa mia,allora.» le risposi. Tutta felice mi abbracciò e andammo a casa mia.

-----------------------------------------------------------
Fineee! ♥
-Martina

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Nel dubbio,ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora