Capitolo 6

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Era pomeriggio e io e le ragazze andammo al bar a riprenderci e ad incontrarci con i ragazzi.

Ero ancora un po intontita dalla mia prima e pietosa sbronza ma va beh.. ero imbarazzata perché non so dove e come avrei trovato il coraggio di parlare con fin e scusarmi e ringraziarlo...

Un po ero felice perché le ragazze mi avevano accolto nella loro compagnia ma sopratutto mi avevano parlato della loro vita e questo richiedeva della fiducia nei miei confronti..
Si fidano di me e forse anche io più avanti mi fidero di loro, sempre se ci riuscirò.
Erano simpatiche e mi trovavo bene con loro.

Quel giorno c'era brutto tempo. Il cielo era grigio e tirava vento. Avevo una felpa e dei jeans chiari con le vans.

Ero passata a casa in mattinata per una doccia e cambiarmi, le ragazze conobberò mia mamma e fortunatamente mia mamma non si fece scappare nulla su di me e il mio passato..

Pensavo alle parole che avrei detto a fin durante il viaggio in macchina con le ragazze verso il bar dove ci aspettavano gli altri.

***
Scendemmo dal pick up ed entrammo dentro il bar.

Vidi i ragazzi seduti al tavolino in fondo che ridevano.. fin appena mi vide smise di ridere e guardò il bicchiere che aveva tra le mani.

Mentre seguì le ragazze al tavolo chinai la testa dall'imbarazzo.
Era più forte di me.. anche se era una cazzata io ero così. Non volevo mai essere un peso per nessuno. Lo odiavo. Ed era ovvio che per lui forse lo ero e magari gli facevo anche pena.

Ci sedemmo al tavolo mentre i ragazzi ci salutarono.

Daniel si spostò dal posto in cui era e si mise vicino a me.

Le ragazze alzarono gli occhi al cielo e io quasi non mi misi a ridere.

O pochi ricordi della sera prima ma mi ricordo di gran lunga che daniel ci provava con un sacco di ragazze...

Forse fin aveva ragione..

"Ehi" mi disse daniel sorridendomi.
"Emh.. ciao" risposi io cercando di fare l'indifferente.
Poteva essere stronzo quanto voleva ma era un figo assurdo..

"Allora? Ci sei andata giù pesante ieri eh?" Disse lui mentre fin si mise a ridere..

Mi diede molto fastidio..
Kyle e becca flirtavano, mentre raven e sophy erano ad ordinare da bere e da mangiare e fin ovviamente ascoltava i dialoghi tra me e daniel.

Io lo incinerì con lo sguardo ma lui rimase impassibile ovviamente.

Daniel vide non so cosa dietro di me tanto che si alzò e se ne andò non so dove..
Rimasi come una stupida li con fin.

Mentre lui faceva finta che non esistessi.

"Noi ragazzi andiamo un attimo a fare un giro arriviamo eh ditelo anche agli altri." Disse kyle a me e fin.

Io annuì divertita e capì all'istante.

Intanto io e fin rimanemmo da soli e non ce la feci a resistere.

"Smettila. Sembra che non mi puoi vedere e che ti faccio pena. Hai rotto il cazzo okey?" Dissi io presa dalla rabbia.

Mi alzai e presi la borsa andomene. Uscì dal bar e camminai verso casa.
Anche se vi stava a 30 minuti e stava piovendo volevo tornare a casa.

"Charlieeeeee" mi sentì chiamare.
Sospirai e chiusi gli occhi per pochi secondi e poi mi girai riaprendoli.

Fin a pochi centimentri da me e sotto l'acqua scrosciante della pioggia.

Guardò per terra e poi disse "scusami. Sono uno stronzo.. solo che mi sembri una di quelle che sanno tutto e che si credano chissà chi. Ho sbagliato a giudicarti senza conoscerti.. e sappi che non mi fai pena o mi stai sul cazzo. " il suo tono e rammaricato.

"Va bene.. scusami comunque per ieri e grazie per avermi portata a casa."dissi io imbarazzata ma con mezzo sorriso.

"Di nulla.. su dai entriamo che siamo zuppi e c'è freddo." Disse lui ridendo e imbronciandosi.

"No.. vado a casa sono stanca e ho voglia di stare un po per i fatti miei." Spiegai io con tono stanco.

Avevo bisogno di riposarmi e di stare un po da sola.

Lui annuì e rispose " allora ti accompagno piove.. non vorrai mica fartela a casa a piedi. "

"No tranquillo.." dissi io scuotendo la testa.

"La mia non era una domanda. Su vieni che ti accompagno. " disse lui dandomi le spalle e andando verso una volvo grigio scuro.

Io sbuffai e lo seguì.

Entrai dentro l'abitacolo mentre lui accendeva il riscaldamento.

Un tempo così era impossibile in estate.. ma ovviamente non in Inghilterra.

Fin si tolse la felpa bagnata e la buttò nei sedili posteriori. Rimase in canotta nera e attilata. I suoi pettorali e muscoli erano scolpiti e messi in risalto. Distolsi lo sguardo prima che lui se ne accorgesse...

Lui mi guardò e poi mise in moto.
Durante il viaggio ci fu solo silenzio e nient'altro dopo che gli ebbi detto dove abitavo. E poi ne una parola o un sospiro, nulla.

Prima che scesi dalla macchina gli chiesi " perché mi hai detto quella cosa di daniel e non mi hai lasciato perdere?"

Lo colsi di sorpresa con la domanda ma dopo poco mi rispose " perché lui è uno da una botta e via e non volevo succedesse la stessa cosa con te visto che sei amica di becca e le altre. Mi sentivo in obbligo ad avvertirti."

Io studiai la sua risposta e annuì "grazie comunque.. ciao"

Scesi dalla macchina e appena ebbi varcato la porta sentì il rumore della sua macchina andare via.

Dio che palle...

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