Capitolo 43

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Ero in macchina con mio padre che stavamo andando alla sua agenzia.

Dovevo dirgli delle altre informazioni sul clan indirizzi numeri che conoscevo o qualunque cosa potessero centrare con la nostra lista.

"Sei strana.. hai dormito male? Ieri sera hai parlato con fin?" Chiese mio padre preoccupato mentre guidava.

Io guardavo fuori dal finestrino e sospirando risposi "tranquillo papà non ho nulla, ho solo dormito poco sta notte.."

Io mi grattai la manica della felpa, dove vi era il cerotto che mi provocava prurito..

Lui annuì guardandomi e poi portando il suo sguardo sulla strada.

***
Pov's fin
Mi svegliai con un ammasso di capelli biondi sul mio petto.

Appena guardai bene chi era la ragazza innorridì..

"Samantha.. ma che cazzo.." urlai io incazzato.

Ditemi che è un fottuto scherzo.

La ragazza davanti a me si svegliò sbadigliando e guardandomi infastidita.

"Mi spieghi che cazzo ci fai nel mio letto?" Chiesi io cercando una maglia pulita.

Lei alzò gli occhi al cielo e sbuffò "daniel ed io abbiamo litigato ieri e non mi voleva in camera sua, dopo che avevi finito di parlare al telefono, ieri ti ho chiesto se potevo rimanere a dormire qui, tu hai acconsentito a patto che ti lasciassi stare."

Io sospirai sollevato e mi tirai indietro i capelli.

"Ma tu non avevi un appartamento? Perché resti a dormire da deniel se una casa ce l'hai? "Chiese lei con voce da oca.. non la sopportavo.

"Perché non ti fai i cazzi tuoi?" Risposi scazzato.

L'appartamento ce l'avevo eccome, solo che tutto mi ricordava lei e io non volevo soffrire di più.

E poi questo una volta era l'appartamento mio e di daniel infondo è ancora mio.. se è rimasta ancora intatta la mia camera e vi sono alcuni vestiti..

Lei alla mia risposta sbuffò e se ne uscì da camera mia sbattendo la porta.

Io mi buttai sul letto e guardai il telefono.

Ancora nessuna chiamata da lei. Volevo sentire la sua fottuta voce e invece ancora nulla.

Dio che inferno.

Presi il cuscino e me lo misi in faccia, urlando forte, con tutta la frustrazione che avevo.

***
Pov's charlie
Dopo che io e papà avevamo pranzato avevo deciso di salutarlo per lasciarlo lavorare ed incontrarmi con jenny per l'uscita di oggi.

Appena mi vide mi abbracciò con la sua solita felicità e io sorrisi leggermente.

Lei corrugò la fronte e disse "ehi ragazza, sta sera abbiamo una festa e oggi dobbiamo fare compree quindi vedi di sorridere ed essere felice perché se no mi metto a fare il muso, e credimi sono insopportabile quando lo faccio."

Io sorrisi falsamente e annuì capendo come dovessi risultare in agonia..

Iniziammo a camminare per negozi mentre cercavo di non pensare a quella stupida e odiosa voce femminile di ieri..

Fin che stronzo di merda.

"Uhh entriamo qui" disse jenny prendendomi a braccetto.

Sussultai, perché proprio quel braccio doveva toccare?

Dopo qualche secondo ci separammo andando a prendere dei vestiti da provarci..

Io ne avevo bisogno di uno con le maniche lunghe, questo era sicuro..

Dopo 20 minuti jenny ritorno con viso soddisfatto e con dei vestiti tra le mani.

"Io ho trovato dei vestiti fantastici che penso comprerò te come sei messa?" Mi chiese lei tranquillamente mentre guardava il vestito che tenevo in mano.

"Molto bello questo.." disse lei mostrandomi il suo apprezzamento.

Io sorrisi e guardai bene il vestito.
Era nero e corto, in alcune parti era in raso e in altre in tessuto più coprente nel messo aveva una cerniera ed era anche a maniche lunghe.

Decisi di comprarlo e di prendere anche un paio di scarpe con il tacco alto.

Dopo essere passate a prendere dei trucchi siamo, passate anche in pizzeria per prendere tre pizze per cena una per me noi due e una per mio padre.

Quando torniamo a casa posiamo la roba in camera mia e metto le pizze nel forno aspettando che torni a casa mio padre.

Intanto io e jenny ci buttiamo sul divano e guardiamo delle vecchie repliche di arrow.

Proprio quando io e jenny ci concentriamo per capire il telefilm un urlo dietro alle nostre spalle ci fa urlare come matte..

Ci giriamo e ancora spaventate vediamo mio padre che se la ride con quasi le lacrime agli occhi.

"Non è divertente.." dico io appoggiando una mano sul cuore.

"Invece si ahahha" dice lui appoggiando le chiavi sul mobile di fianco alla cucina e salutandoci.

***
"promettimi che qualunque cosa succede mi chiami se non rispondo inviami quel codice che ti dicevo sul cercapersone. Che a costo di pilotare io stesso l'aereo per ritornare qui da te...lo sai vero che io per qualunque cosa ci sono?" Dice mio padre preoccupato.

Io alzo gli occhi al cielo e abbracciandolo lo stringo forte a me "sai pilotare un aereo? " chiedo io sorpresa.

"Forse.." dice lui sorridendo divertito.

"Beh comunque sia sappi che ti voglio rivedere vivo. Salutami tutti.. tranne fin!" Dico io con rabbia.

Sento il suo petto vibrare e quando mi accorgo che sta ridendo gli do uno schiaffetto scherzoso sulla spalla.

"okey.. affermativo ho capito, appena arrivo la ti chiamo e mi raccomando chiama john e chiama me qualunque cosa succeda, vale per tutte e due bimbe." Dice lui serio.

Io e jenny lo guardiamo offese facendolo ridere.
"Noi non siamo bimbe" dice jenny offesa.

"Siete donne. Va bene? Fate le brave ciaoo" ci salutò mio padre uscendo di casa.

Quando la porta si chiuse jenny sorrise in modo smagliante e disse "sono le 20:30 ed entro le dieci dobbiamo essere pronte che mio fratello ci viene a prendere e andiamo alla festa insieme."

Io lo guardai confusa "julian viene con noi?"

Lei mi guardò imbarazzata e rispose "si.. dice che alle feste ci siano troppi coglioni e non vuole mi succ.. ci succeda nulla. Quindi ci farà diciamo da bodyguard insieme al suo migliore amico."

Io annuì e andammo tutte e due su a prepararci e metterci in tiro.

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