Un mazzo di ortensie.

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Lola. Così si chiamava quella Dea. Mentre camminavo verso il ristorante, che si trovava a pochi metri da casa mia, mi accorsi che stavo camminando con un sorriso da ebete in faccia. E se fosse...no, non poteva essere. Non poteva assolutamente essere.
Arrivata al ristorante, entrai dalla porta color ebano, e cercai di scrutare con gli occhi le sagome di Karen e Jake, camminando senza neanche guardare dove andavo.
Li vidi. Erano ad un tavolo vicino alla vetrata del locale. Nascosi il mazzo di ortensie che tenevo stretto nella mano destra, mentre camminai verso la loro direzione, quando un pensiero mi attraversò il cervello e mi fermai di scatto.
Pensai, perché non tenere questo bel mazzo di fiori? Dopotutto, quando lo guardavo o lo stringevo nella mia mano, mi veniva in mente lei, Lola, e ciò mi faceva sognare e spuntare un piccolo sorrisino. Come un ragazzino quando si innamora. Uno sguardo fisso nel vuoto, e un sorrisino scolpito sul viso. Perciò decisi che l'avrei tenuto.
Vidi con la coda dell'occhio delle gambe frettolose che si avvicinavano alla mia persona, ma mi voltai ugualmente, evitandole. Sentii toccarmi la spalla. Mi voltai e cercai di nascondere il mazzo di fiori a palla, nel caso fosse stato Jake. La mia ipotesi era corretta.
"Ei riccio dove stai andando?" mi chiese Jake perplesso sorridendo. "Oh...io d-devo andare un attimo a parlare con il titolare!" spiegai, sperando che la mia scusa fosse credibile. "Ah...ok. Vedi di fare presto!" "Certo, a dopo."
Prima di 'subito' mi diressi verso l'uscita. Corsi come una gazzella che cerca di sfuggire al suo predatore, mentre invece io correvo per sfuggire dalle grinfie del tempo, della fretta, che mi teneva il fiato sul collo.
In men che non si dica mi ritrovai con il muso difronte alla solita vetrina sgargiante ed entrai spingendo con forza la porta. Appoggiai le braccia sulle ginocchia cercando di respirare il più lentamente possibile. Vidi correre Lola verso di me con viso preoccupato. "Michael che ti succede? Stai bene? Cosa ti è successo?" mi chiese toccandomi la spalla e mettendo due dita sotto il mio mento per far si che la guardassi dritto negli occhi. A quel gesto deglutii e il mio cuore accellerò il battito a dismisura.
Tentai di distogliere lo sguardo da quegli occhi penetranti ma il mio tentativo fu bloccato. "Michael guardami! Cosa ti è preso? Stai bene?" mi domandò dandomi qualche spinta. "Oh s-si" risposi con voce affannata. "Allora il motivo della visita signorino?". Scoppiò in una leggera risata, ricambiata da me qualche secondo dopo. "No è c-che volevo sapere s-se potevi farmi un pic-piccolo favore" dissi con il mio solito balbettare.
Non so perché, ma quando parlavo con lei mi veniva spontaneo e naturale. "Certo quale tipo di favore?" domandò aiutandomi a tornare in piedi. "Potresti tenere questo mazzo di fiori nel tuo negozio finché non torno a riprenderlo? Immagino ti ricordi del mio ordine di poco fa". Entrambi rotolammo in una risata. Era bellissima quando rideva, e sapere che rideva per una cosa che avevo provocato io, mi faceva ancora più felice.
"Va bene. Allora io ti aspetto, a dopo ricciolino." mi strinse la mano e ritornò alla gestione del suo negozio. Salutai quell'angelo venuto dal cielo, e mi incamminai verso il ristorante. O meglio, fiondai, verso il ristorante, con la stessa velocità di prima. Entrai e mi precipitai al tavolo. "Ma dove eri finito? Ce ne hai messo di tempo amico!" esclamò Jake. "Scusa Jake, dovevo discutere di una cosa con il titolare." trovai questa scusa. "Oh ok...allora? Ordiniamo?" propose Jake.
Ci sedemmo e aprimmo tutti e tre i menù. Io ordinai un piatto di spaghetti con vongole e cozze, avevo voglia di piatti saporiti. Karen prese un'insalata di mare, con verdure di ogni tipo e gamberetti, mentre Jake del fritto misto. Si poteva sentire odore di mare che proveniva dal nostro tavolo. Nessuno di noi esitò, perciò ci rovesciammo sui piatti e cominciammo a divorare quelle prelibatezze. Chiacchierammo e ridacchiammo tutto il tempo, parlando del più e del meno. Finito il nostro pranzo salutai Karen e Jake, rinnovando le mie congratulazioni. Mi incamminai più eccitato che mai verso la fioreria. Stavo per entrare quando...

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