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At the hospital pt.2

Entrarono nella stanza dove Harry riposava da quasi due settimane.

Niall raggiunse la sedia dove ormai passava gran parte della giornata, per non parlare della notte, non voleva lasciare Harry da solo. Non lo avrebbe mai fatto.

Louis invece rimase pietrificato ad un paio di metri dopo la porta, incapace di muovere un solo passo.
Altro che basso, grasso e pieno d'acne. Quello era un angelo.
Troppo perfetto da nuocere agli occhi di chi lo guardava per la sua luce, era davvero un bellissimo ragazzo.
E solo Louis seppe quanto desiderasse che Harry non fosse etero.

La testa era fasciata da delle bende, il braccio sinistro era ingessato fino a sopra il gomito, la parte di pelle che s'intravedeva dal pigiama era un livido unico.
Louis potè solo immaginare quanto dolore avesse provato all'impatto e quanto dolore sentirà una volta sveglio.

"Siediti Louis" lo spronò Niall.

Seguì il suo consiglio ed attraversò la stanza fino a raggiungere il biondo sedendosi sulla sedia vicina ad esso.

"A volfe faccio a turno con sua madre per stare qua a fare la guardia... Sai... Non vorrei che si svegliasse da solo."
"Capisco." Rispose pensieroso il moro.

"È bello vero?" Chiese all'improvviso Niall voltandosi verso Louis.
"Si.. Cioè, lui, insomma.. È davvero, non.. uff." Balbettò confuso il secondo non aspettandosi una domanda così.

"Sei arrossito." Gli fece notare. "Quindi la pensi così anche tu" rise facendo ridere anche Louis.

"È davvero bello." Ammise alla fine.

E restarono in silenzio per qualche minuto quando Lou si alzò dalla sedia avvicinandosi al ragazzo in coma.
Poggiò la sua mano su quella dell'altro pensando alle parole giuste.

"Uhm, ciao Harry, sono il ragazzo del bus 16, mi chiamo Louis."
Si fermò un attimo guardando i vari macchinari e tubi collegati al ragazzo dal volto angelico.
"Non so se lo avevi visto... Ti avevo lasciato il mio numero scritto, in realtà era una vecchia sim, ma avremmo potuto parlare e conoscerci meglio." Sospirò.
"Se mi senti... Vorrei tanto che tu ti svegliassi." Concluse.

E no, Harry non si svegliò come nelle migliori storie, rimase immobile senza muovere un capello.
"Io, devo andare.. Magari ci rivediamo qua domani" disse tristemente al biondo.
Questo annuì lasciandolo andare.

Era quasi natale.

Louis passava tutti i pomeriggi a fare compagnia a Niall e alla madre di Harry, che scoprì essere una donna dolcisdima.
Louis si era preso la libertà di portare un semplicissimo mazzo di carte per passare i tempo.
Così si ritrovarono alla terza partita consecutiva di scala quaranta, tutte vinte da Anne.

"Ho vinto di nuovo! Piangete bambini!! La mamma vinceeee!" quasi urlò la donna per la soddisfazione di aver vinto.
Fu in quel momento che girandosi verso Harry...




Doveva essere finito in questo capitolo maa..
Sono una cattiva persona allora ne aggiungo un altro.

Byee xx
-Elxy

Il ragazzo del bus [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora