Bergamotto

596 31 13
                                    

BERGAMOTTO-SID VICIOUS

Il perché tutte queste sfighe capitassero a gente che le era tanto cara, era una domanda che si poneva spesso. Daphne aveva smesso di pensare che la sua vita fosse rose e fiori, ma quello era davvero assurdo. Quando quella mattina si era svegliata ed aveva letto la notizia sul giornale, la cucina si era pericolosamente inclinata, facendola barcollare. Il ragazzo che infestava le pareti di camera sua era morto. Poteva essere una pena con il basso, ma era riuscita a farla innamorare. Forse era una fantasia infantile, ma ricordava benissimo il suo migliore amico d'infanzia. Lui però era diventato famoso, inseguendo tenacemente il loro sogno, mentre lei aveva mollato. Se avesse avuto anche lei il coraggio di gettarsi in quell'impresa, forse non sarebbe successo. Era suo solito prendersi la colpa delle cose che faceva Sid: sin da piccoli, lui era sempre stato pestifero, mentre lei preferiva rimanere dietro, forse cercando protezione. Ricordava i momenti che avevano passato insieme, nonostante fosse terrorizzata all'idea di scordarsene. Il broncio che lo aveva caratterizzato fin da piccolo, il suo modo di alzare il labbro quando si concentrava su qualcosa. Forse non era più il ragazzo che conosceva lei, ma lo ricordava con un carattere dolce, schivo, un po' solitario. Chissà se avesse potuto fermarlo. A che scopo, poi? Forse aveva davvero ucciso Nancy. Forse avrebbe vissuto con dei sensi di colpa talmente forti da corroderlo irreparabilmente. Daphne sapeva che avrebbe potuto trovare qualsiasi scusa possibile, ma il lacerante terrore di non aver fatto quello che poteva per salvarlo non sarebbe scomparsa tanto facilmente. Ricordava benissimo quando aveva suonato alla porta di casa sua, per dirle che avrebbe provato a far parte dei Sex Pistols. Lei si era subito entusiasmata per il suo migliore amico, e nessuno dei due faceva caso al fatto che Sid non sapesse suonare. "Quando?" gli aveva chiesto. "Ora". Era corsa in camera sua, la stessa camera in cui ora si trovava, e aveva afferrato il suo ciondolo portafortuna. Glielo aveva porto, con un sorriso luminoso e gli occhi lucidi, orgogliosa. Lui le sorrise di rimando, dandole un bacio all'angolo della bocca. Si erano fissati per qualche secondo, poi era corso via. Le si strinse lo stomaco al ricordo di quel sentore di bergamotto che mai più avrebbe sentito in vita sua, che aveva il potere di riportarla alla sua infanzia. Alla loro infanzia.

Io

Lo so. Fa schifo. Il prossimo però è piuttosto carino, devo solo rivisitarlo un attimo, spero di pubblicarlo in meno di due settimane. ^^

XSZO


20 profumi, 20 rockstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora