Capitolo 13

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-SKY'S POV'S-

Fuoco,fiamme,fumo,stavo soffocando,non c'è la facevo più ed era tutta colpa mia...
Mi sentii tirare per un braccio,mi trascinarono fuori da quell'inferno...

"Papà dove sei?salvate mio padre!"piangevo,chiusi gli occhi e quando li riaprii ero circondata dal nulla,tutto intorno a me era bianco,come se fossi in uno spazio indefinito,mi giro su me stessa parecchie volte,solo ora noto una porta,così corro subito verso quest'ultima,la apro lentamente, come se quello che ci fosse all'interno mi spaventasse...
Mi sveglio di colpo,lo stesso sogno che mi aveva perseguitato per anni dopo la morte di mio padre ,è tornato.
Mi volto verso il comodino per vedere che ore sono,le due è mezza di notte,bene e ora cosa faccio?!,non riesco più a chiudere occhio così decido di andare fuori a disegnare, prendo l'album è la matita e infilo tutto nella mia borsa,per non svegliare nessuno decido di uscire dalla finestra,con attenzione salgo sul ramo dell'albero di noce,e mettendo un piede alla volta riuscii a scendere,cosi,di corsa,come se qualcuno mi potesse vedere, mi dirigo verso la spiaggia.
Una volta lì,decido di andare a sedermi alla fine della lunga fila di massi allineati ,sto molto attenta dato che i massi sono bagnati e a contatto con le mie scarpe di gomma potrei scivolare,e questa è l'ultima cosa che voglio.
Una volta seduta alla fine degli scogli,lo spettacolo che mi trovo difronte è qualcosa di unico, c'è molto vento,le onde si infrangono sugli scogli,il mare è agitato,molto agitato,e io sono allo stesso modo,sembra che questa sera io e il mare in qualche modo siamo collegati...
Lascio che le onde che si infrangono sugli scogli mi bagnino i piedi,il paesaggio è così bello,esprime tristezza,solitamente,che decido di disegnarlo modificando qualcosina:
Disegno la lunga fila di scogli e le onde che si infrangono ad essi,e all'orizzonte una piccola isola con un gradevole faro che illumina il tutto...
Sono circa le tre e mazza,è  quasi un ora che sono fuori,così mi alzo e raccolgo tutto e mi dirigo verso casa...sto per andare nel giardino ma mi blocco alla porta d'ingresso, quando noto la luce aperta in cucina e al suo interno c'è Alessandro,con un bicchiere di acqua in mano,e i suoi occhi puntati davanti a lui come se fosse immerso nei suoi pensieri...
Senza fare rumore,e soprattutto senza farmi vedere,decido di passare sotto la finestra come se fossi un cane.
Una volta arrivata in giardino mi arrampico di nuovo  sull'albero di noce accanto alla mia finestra,una volta dentro poggio l'album è la matita sulla scrivania,e prendo il telefono per vedere che ore sono,le tre e cinquanta,è tardissimo!!!

<non è di certo colpa mia se sei stata dieci minuti a fissare Alessandro che sorseggiava un bicchiere d'acqua >

<non stavo fissando nessuno punto>

<si,ed io sono il capitano delle cheerleader>

<uno,non dovresti andare a dormire subconscio del cazzo?! Due, per tua informazione io ero il capitano delle cheerleader>

<si lo so prima che ti ritirassi lo eri,notte>

E dopo questa piccola discussione interiore, Morfeo mi prese tra le sue braccia, e mi cullò come una mamma fa con il proprio bambino.

Ricordati di me||#WATTY'S2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora