capitolo 5.

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ci svegliammo alle 7.
mi ero addormentata fra le sue braccia, vedendo the walking dead, e lui aveva pop corn sparsi per tutto il corpo.
ora ricordo!
*flashback*
'oddio noo, ora lo uccide che schifo.' dissi coprendomi gli occhi sotto la coperta.
'ma daii, gli taglia solo la testa.' disse.
'ah, solo?!'
'solo.'
gli lanciai un pop corn.
'che hai fattooo.' disse afferrando un pugno di pop corn, me li lanciò.
'bastardooo.' gli urlai ridendo.
all'improvviso si alzò e fece per acchiapparmi.
mi alzai di fretta e iniziai a correre, girammo attorno al tavolo per dieci, quindici volte.
salii in bagno e mi nascosi nella vasca.
'so che sei lii.' disse venendo in bagno.
cazzo non ho chiuso a chiave!
spostò la tendina ma feci giusto in tempo a buttarlo a terra e scappare.
mi raggiunse, ero nella sua camera, mi buttò sul letto ma mi alzai, feci per andarmene correndo ma mi prese il braccio, mi strinse i fianchi e mi baciò, durò secondi infiniti, poi ci staccammo solo perché eravamo senza fiato, sorrisi.
scendemmo correndo uno dietro l'altro come bambini, avevo ancora la ciotola di pop corn in mano.
si stese sul divano e io affianco a lui.
'pensavi di vincere con un bacio?' dissi, mi guardò con una faccia perplessa.
mi girai e gli buttai tutti i pop corn addosso.
*fine flashback*
iniziai a preparargli la valigia, in realtà non avevo la più pallida idea di cosa volesse portare.
indossati una sua maglia, mi arrivava alle ginocchia.
nel dubbio misi tutto ciò che c'era nell'armadio.
'già che ci sei metti anche la cucina e il letto, no?' disse appoggiato alla porta.
'oh, buongiorno, ehm... ti ho preparato la valigia.' dissi passandomi la mano dietro la nuca.
'si vede!' disse sorridendomi.
'mi aiuti a chiuderla?'
fece segno di sedermi sopra.
così feci, lui la chiuse.
scendemmo portando quella valigia pesantissima.
erano già le otto.
'vado a lavarmi.' disse.
'mh, okay.' dissi senza staccare gli occhi dalla tv.
'aspetta aspetta, quella maglia la conosco.' disse avvicinandosi.
'si.. ehm, i miei panni erano sporchi.'
'eeh, va bene.' disse azzuffandomi i capelli.
***
alcuni minuti dopo scese.
'allora? andiamo?' disse.
'si.' dissi allacciandomi le scarpe.
caricammo le valigie in macchina e partimmo.
tre ore dopo arrivammo davanti casa di zia.
feci un gran sospiro, mi avvicinai al citofono e una vocina dolce rispose 'si?' era Sasha.
'Sashaa, mi riconoscii?' dissi.
'sorellonaaa?' disse con una voce perplessa.
'proprio io.' dissi.
mi aprì il portone, Jack, si oramai lo chiamavo così, si avvicinò a me.
entrammo e quella piccola pulce di mia sorella mi saltò addosso.
'amore, mi sei mancata tantissimo, ma quanto sei cresciutaa?' dissi, mentre una lacrima mi rigò il viso.
'abbastanza devo dire.' lei era in lacrime.
scese dalle mie braccia e sorrise, aveva la 'finestrella' che hanno tutti i bambini quando cade il primo dente.
mi girai e vidi Jack con gli occhi lucidi, mi avvicinai e lo abbracciai.
'grazie.' gli sussurrai.
mi strinse accarezzandomi i capelli, alcuni brividi mi attraversarono la schiena.
cosa stava succedendo? mai nessun ragazzo aveva fatto tutto questo per me.
'e zia?' dissi ricordandomi di lei.
'è lì.' disse Sasha indicandola.
era sul ciglio della porta, ancora con quel suo viso giovane, completamente in lacrime.
l'abbracciai e dissi 'zia, sono qui.'
'grazie, grazie mille.'
****
Jacob e Sasha avevano già legato parecchio, erano sul divano a giocare.
mentre io e zia preparavamo la cena.
appena finimmo di mangiare disse zia 'potete anche dormire qui.' disse con la sua faccina pervertita.
'non so, hai già prenotato qualche hotel?' dissi riferendomi a Jack.
'no no.'
'allora rimaniamo qui.' sorrisi a zia.
salimmo e andai a mettermi il pigiama in bagno.
fortunatamente in camera c'erano i letti separati.
'buona notte, Jack.' dissi prima di spegnere la luce.
'notte piccola.' disse.
sorrisi, non so perchè, poi spensi la luce e mi stesi nel letto, finalmente sentivo aria di casa.

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