Before your eyes

Se solo fosse vero

Capitolo 05

La mattina è passata piuttosto tranquilla, ad eccezione del temporale estivo che ha deciso di abbattersi sopra di noi, ma è sempre così agli inizi di settembre ed è solo il primo di una lunga serie. Anzi, il continuo ticchettio della pioggia contro il vetro delle finestre mi ha aiutato a non pensare a molto, specie a lui. So ormai di essere ripetitivo, ma è diventato il mio punto di riferimento e in questi giorni più che mai e vederlo andare via in quel modo mi ha fatto male. Tornerà a prendermi? Questa domanda l'ho evitata per tutta la mattina, ma non riesco più a non pormela, mandandomi più in confusione di prima fino a nascondere il muso sotto le zampe ...non tornerà, vero? Alzo le orecchie di scatto sentendo la porta aprirsi, apro gli occhi in tempo per vedere Scott oltrepassarla con una ciotola di buon cibo fra le mani, ed è tutto per me! Mi tiro su abbastanza per riuscire a mangiare come si deve, attirato dall'odorino invitante che sento, ma dopo un po' mi tocca interrompere per colpa di un continuo ridacchiare, portandomi ad alzare il muso confuso chiedendo spiegazioni su cosa ci sia tanto da ridere. Sono così esilarante?

«Scusa amico, ma mai avrei immaginato di vedere una scena simile» ...lo sapevo che c'ero di mezzo io. Ed ecco che riparte di nuovo in una alquanto profonda crisi di ilarità, sotto il mio cipiglio contrariato, fra le altre cose. Ah, ah... molto spiritoso, vorrei vedere lui nelle mie condizioni a ritrovarsi di punto in bianco con quattro zampe e una coda folta che ti impiccia in qualunque modo ti muovi; sono però sicuro che questo sia il suo modo di vendicarsi quando ho ipotizzato per la prima volta che soffriva di Licantropia e risi di lui. Sì, sicuramente è questo il motivo, oltre a non avergli detto niente, ma sono dettagli trascurabili.

«Dai, che poteva andarti peggio» continua, guardandolo con un chiaro "e come genio?!", mentre mi lecco i baffetti e il nasino per il pranzetto appena consumato, decisamente molto più comodo di un tovagliolo. «...potrei aver mandato un messaggio a qualcuno stamani quando ho preso l'occorrente per medicarti»

Ecco, questa è una di quelle frasi che non mi piacciono per niente, irrigidendomi e contraendo la mascella, somigliando sempre più a Derek in questo momento e forse sto cominciando a capirlo... anche nella voglia di azzannare al collo qualcuno. La porta si apre prima che possa anche solo provarci e il dottor Deaton si affaccia sorridente, chiedendomi cosa abbia tanto da sorridere, ho appena ricevuto una notizia tragica!! «Stiles, hai delle visite» e torna di là. È ufficiale: lo odio.

La porta si apre di nuovo e mi sento sprofondare arretrando nel mio cantuccio considerevolmente, tanto quanto mio padre avanza nella stanza. Scott non me lo doveva fare questo, accidenti a lui! Il fatto che sia riuscito a sopravvivere a Derek per nove giorni non significa che riuscirò a fare altrettanto con lo Sceriffo, anzi prevedo la mia morte immediata e stavolta non diventerò un manicotto, no. Mi trasformerà nel tappetino d'ingresso e appenderò la mia testa alla parete, davanti al divano, dove potrà accomodarsi con tanto di schifezze da mangiare alla faccia mia ...e a proposito di schifezze! Quelle maniglie ai fianchi non c'erano quando me ne sono andato, che cosa combina Sceriffo eh?! Si da alla pazza gioia?

Mi puntello sulle due zampe anteriori gonfiandomi il petto prima di cominciare a lamentarmi, continuando a guardare i suoi fianchi prima di rivolgermi alla sua faccia per ribadire il concetto: come sarebbe a dire che lui sta dando libero sfogo alle sue voglie, mentre io sono bloccato così a tempo indeterminato?! È tanto per ricordare non è stata una mia scelta, la colpa è di Lydia, ma no dobbiamo dare la colpa a Stiles per tutto e allora va bene. Avanti! Fate di me quel che volete, sono pronto!!

E mi butto giù a pancia all'aria e le zampine aperte attendendo la mia sorte, che però tarda ad arrivare. Come mai? Sbuffo, non ci sono più i boia di una volta.