Before your eyes

Cambiamenti

Capitolo 06

Guardo la stanza completamente adagiato sul morbido e comodo letto che ho scoperto di amare alla follia, ma sinceramente sorpreso di ritrovarmi qui visto com'era iniziata la serata, a cominciare dalla cena e soprattutto dal dopocena. Mi butto all'indietro cominciando a stiracchiare le zampine davanti, facendo sbadigli a non finire, sono stanco e allo stesso tempo non lo sono, sento di avere tante di quelle energie che correrei in continuazione, ma mi limito solo a dare libero sfogo alla mia iperattività con unghiette sulla coperta; provo a tirarmi su e non ci riesco, come al solito, questo anche per colpa mia che ho deciso di mettermi a panciolle e adesso non riesco più a rialzarmi, finirò per ingrassare come un palloncino e dopo mi toccherà rotolare per andare a mangiare. Dio, spero di no! Non sono mai stato grasso e non ho intenzione di esserlo adesso che sono un adorabile cucciolo, dal fulvo pelo lucente oserei aggiungere, Scott ha anche cominciato a farmi qualche foto e penso che gliele chiederò tutte una volta tornato normale.

Il bello di essere qui però è che nessuno ogni tanto mi guarda con uno sguardo particolare o cose del genere, è come essere a casa e forse per me un po' lo è; ci ho passato tanto di quel tempo, che adesso non mi stupisco nel sentirmi al sicuro proprio qui. Anche se oggi le cose si sono incrinate e molto, non so neanche io come sia stato possibile, ma è successo... uno sguardo, una parola o un gesto di troppo e per un momento ho pensato che avrei perso tutto. Sospiro profondamente provando a dormire e a non pensarci, ma è difficile, perché non ho fatto altro che rimuginarci senza venirne a capo: la situazione è cambiata e non so davvero cosa fare. Sbuffo, forse dovrei semplicemente starmene tranquillo e approfittare del momento di calma e del silenzio che si è creato, chiudendo gli occhi inutilmente. Li riapro e sento un rumore provenire dal bagno, deducendo che lì dentro abbia finito di farsi la doccia, guardo la porta e aspetto con calma che esca, nonostante se la stia prendendo comoda.

Non ho fretta, prima o poi uscirà ed io sarò proprio qui ad aspettarlo e non perché devo farlo, ma perché voglio farlo, oltre al fatto che non ho niente da fare ma sono dettagli. Il problema è che adesso ho un motivo in più che mi spinge, anche sull'essere me stesso, con chiunque mi trovo e in qualunque modo, ovunque sono. Oggi l'ho capito...

***

Rotolo, rotolo, rotolo... oddio come mi piace riuscire a farlo su questo divano! Sono sempre stato troppo grande per questo, ma è una cosa che mi ha sempre ispirato moltissimo, ed ora che sono piccino non ho più limiti e posso darmi alla pazza gioia! «Stiles, ti vuoi calmare?» se non ci fossero certi guastafeste, accidenti. Mi fermo e tiro giù le orecchie guaendo verso la cucina, dove spero di trovare un po' di sostegno, o semplicemente qualche anima sensibile al mio fascino. E lo so, me ne sto approfittando parecchio di recente, ma quando mai mi ricapiterà?!

«Scott, lascia in pace Stiles» risponde prontamente Melissa in mio soccorso, adorandola come non mai. Questa donna è una santa, l'ho sempre pensato! E papà dovrebbe smetterla di fargli gli occhi dolci e decidersi a chiederle di uscire, basta uno in famiglia che si strugge per qualcuno e sono io. Punto.

«Ma non ho fatto niente, Stiles diglielo anche tu!» esclama il mio migliore amico, guardandomi in attesa di appoggio, che purtroppo non troverà. Mi metto in posizione da vittima, con le zampe sul muso e il suo broncio mi fa quasi ridere. «Vigliacco» borbotta incrociando le braccia offeso.

Striscio un po' pentito verso di lui, afferrandogli la maglia con i denti cominciando a tirare, non sortendo alcuna reazione però, costringendomi ad impegnarmi di più. Tiro involontariamente un po' troppo forte, rischiando di volare giù di sotto, se lui prontamente non mi prendesse al volo con i suoi riflessi da lupo, mettendomi sulle sue gambe mentre il mio cuore continua a correre frenetico per il piccolo spavento che ho avuto. «Non so proprio come faccia Derek a sopportarti»