Capitolo 7- Ostacoli

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Fanart di HttRock

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Task

Singhiozzando, con le lacrime che mi solcavano le guance come pastelli su un foglio, mi gettai nella depressione più totale, Morgan sembrò accorgersene perché si diresse da me.

-Perché tutto deve essere così maledettamente ingiusto?- dissi a denti stretti, implorandolo con gli occhi per cercare di ottenere una risposta.

Lui mi guardò impotente, quasi non sapesse cosa dire.

-Non lo so- rispose infatti –Non lo so-

Mi si avvicinò ancora e mi abbracciò forte.

Non tentai nemmeno di divincolarmi, anzi, scosso tra i singhiozzi mi rifugiai in quell'abbraccio.

Quella stretta amorevolmente salda era quello di cui avevo bisogno in questo momento, era l'unica fonte di sicurezza da cui avrei tratto un appoggio per non cadere e frantumarmi in mille pezzi.

Quando le lacrime smisero di scendere, lasciandomi in un senso di vuoto, come se fossi un guscio d'uovo senza alcun tipo di contenuto, mi costrinsi a calmare totalmente i miei fremiti.

-Va tutto bene- mi accarezzò i capelli con dolcezza –Se vuoi continuati a sfogare, non trattenerti, se invece non ne hai bisogno... riposa-

Strinsi debolmente nella mano destra un frammento della mia camicia e lo guardai, facendo scendere anche le ultime lacrime che avevo trattenuto.

-Rimani con me?-

-Sì-

Mollai la presa dalla mia maglia e mi lasciai andare completamente, cullandomi con il rumore dell'acqua che scendeva dalla cascata con irruenza.

Dormire non fu impossibile, bastarono pochi secondi per entrare nel nulla.

Dormire... non mi aiutò.

Il suo viso spuntava e rispuntava, dicendomi << è solo un sogno>> e sparendo nel nulla, rendendomi un peso morto.

"Che la sofferenza in questi casi non abbia fine?"

Il Fuoco, prima nascosto chissà dove dentro di me, ora bruciava nel mio petto, tormentato e infermabile.

Non avevo mai provato un dolore così intenso in vita mia, mi stringeva il cuore e la mia anima e le distruggeva, trasformandole nel vuoto che mi opprimeva, devastando tutto quello che c'era nel mio mondo.

Ero già rotto, tutto quello che ero stato era immediatamente sparito, sostituendosi al resto, il silenzio mi struggeva.

Nei miei sogni, come un fulmine che sferzava l'aria, comparve un ragazzo.

Si piegò su di me e mi sfilò il bracciale che mi aveva donato papà e lo fece scomparire insieme a se stesso.

Anche quel sogno scomparve, prima sbiancò, facendosi vitreo e infine sparì.

Rimasi nell'oscurità per minuti e minuti, seguentemente mi svegliai.

Ci volle un attimo prima che mi accorgessi che il bracciale era veramente sparito.

Sbattei con insistenza le palpebre per far sparire la sonnolenza.

-Ehi- salutò Morgan –Ti sei svegliato-

Annuii e ancora stordito, controllai se veramente non ci fosse più il braccialetto.

Non c'era.

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