Capitolo 10- Salvataggio

687 70 113
                                    

*N.d.a : é consigliato l'ascolto di una canzone chiamata :-End of me- degli Ashes Remain ... questo capitolo è il sogno/ricordo di Guy ...

Guy

Era una giornata di sole, gli uccelli cantavano vivaci e cinguettavano tra gli alberi.

Una giornata serena, del tipo che se ne vedono poche in inverno, così poche che ti dovresti sentire felice sapendo di aver la stupenda occasione di poterla trascorrere all' aria aperta.

Ma non tanto per me, che andavo alla ricerca di un futuro migliore.

Molte volte mi trovavo a chiedermi se stessi facendo la cosa giusta e anche se mi dicevo di sí, non ne ero mai del tutto certo.

Mi sentivo più in pace con me stesso ma non riuscivo a non ricadere in lunghe riflessioni senza fine.

Mancavano tre giorni di cammino per raggiungere la città di Brooks, poi avrei superato altre città, come Syon, piú ad est e avrei proceduto fino alla Montagna Sul Lago.

Dovevo arrivarci, avevo solo quello scopo, mi ero odiato abbastanza ed ero stufo, per una volta nella mia esistenza avrei cambiato tutto.

Era stato fin troppo subire gli sguardi accusatori dei miei genitori, era stato fin troppo non essere in grado di far prevalere la calma sul mio potere.

Troppo.

Quel che volevo ora, mi spingeva a tentare a tutti i costi.

Il fatto che stessi cercando di arrivare ad una meta, mi aveva allontanato dalla miseria dei miei parenti, più avrei avanzato e meglio era.

Sentivo le gocce di rugiada scendere dalle foglie e la luce del sole irradiare, brillando, facendo risplendere ogni cosa di surrealitá.

Questa era la vera bellezza...

Abbassai lo sguardo e scalciai, tranciando una radice in due.

Le erbacce strusciavano contro le mie caviglie, alcune di esse me le graffiavano, ma non ci facevo particolarmente caso, a meno che non ci fosse un qualche serpente velenoso non c'era alcun pericolo.

In questo fatto stavo piuttosto attento e, odiando i serpenti, facevo anche a meno di trovarmene uno davanti.

Velocizzai il passo, superando felci e arbusti.

Il mio cammino era durato molto tempo e con esso avevo sviluppato una particolare resistenza , mi si erano formati muscoli ben scolpiti, mi erano cresciuti i capelli, soprattutto nella frangia e mi ero alzato di parecchi centimetri.

Ogni giorno di più mi rendevo conto di come fosse strano non andare più dentro al granaio di famiglia, dove mi nascondevo per ore e ore, spostando fieno e pulendo le stalle, per poi salire le scale e guardarmi nello specchio al piano di sopra per cercare di notare qualche cambiamento.

Non ne avevo più bisogno adesso e quando cambiavo in qualcosa, non provavo piú quel sentimento di pura felicità e desiderio, che proveniva dalla speranza di vedere i miei almeno un po' soddisfatti dei miei cambiamenti, cosa che ovviamente non capitava mai, ma solo disorientamento.

Non avevo bisogno neppure di fare colazione e dormivo tranquillamente sui robusti rami degli alberi, per evitare i predatori e per essere sempre all' erta.

Mi ricordavo ben poco come fosse fatto un letto.

Continuai a camminare per molto tempo, finché, arrivato ad un salice piangente, decisi di fermarmi per riposare almeno un po', giusto il necessario per rimettermi in marcia appena mi fossi svegliato.

Gli Elementi -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora