Capitolo 24- Arrivederci

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Nemes

Erano ore e ore che volavamo, era giunta sera e mattina in pochissimo tempo e sentivo le gambe veramente molto intorpidite.

Se ci fossimo fermati ci sarebbe stata la probabilità di otto su dieci che sarei caduta a terra appena dopo averla toccata.

Mi girava la testa, come se avessi il mal di mare e lo sapevo bene come era visto che oltre ad avere le vertigini, mi bastava stare un attimo su una nave per diventare verdastra e per stare male.

Stavo bene solo sulla terra ferma ed ero particolarmente debole di costituzione, mi bastava la minima caduta e mi sarei sicuramente rotta qualcosa.

Una costola, un osso della gamba, il femore, il collo... forse il collo no.

Prendemmo una galletta e del formaggio per la terza volta e finito quello guardai Felix, notando che aveva pochissima carne, probabilmente non aveva mangiato molto in passato in quella scuderia.

Mi promisi che avrei diviso il mio cibo con lui, il più possibile.

-Morgan? I pegasi non ti sembrano un po' stanchi? -

-Faremo una pausa dal volo oggi pomeriggio, tranquilla-

Nel pomeriggio infatti scendemmo verso la steppa e ci sgranchimmo le gambe, fortunatamente, prima che potessi cadere, Guy mi afferrò al volo.

Non feci nemmeno a tempo a capire come diavolo avesse fatto ad essere così puntuale che divenni rossa come un peperone, continuando a dirmi e a ripetermi di non dire o fare cose insensate e stupide.

Continuai a guardare il blu dei suoi occhi per chissà quanto tempo, sia prima che dopo che, quando gli parve che fossi abbastanza sana di gambe, mi molló a terra.

Avrei voluto che non lo facesse ma... al diavolo, non potevo volere una cosa simile!... anche se il blu dei suoi occhi era così bello e vivo da farmici perdere... anche se ogni volta che parlava o perdevo un battito o il mio cuore ne produceva una valangata, di battiti.

I Pegasi ed il Dratini si riposarono per pochi minuti, brucando l' erba mentre noi camminavamo e correvamo un po' in tondo per sgranchirci le gambe e i muscoli, parecchio indolenziti.

Sembravamo quasi un esercito, un po' piccolo, ma un esercito.

Quando il sole si preparó a calare di nuovo, riprendemmo il nostro viaggio in volo e continuammo ad avanzare esattamente per due giorni, quando finalmente si videro le propaggini della Montagna Sul Lago farsi più reali e più vicine.

Rimanevano le ultime porzioni da dividere, ma ormai non servivano più, eravamo davanti al posto in cui dovevamo andare per allenarci e stavamo per entrarci.

-La Montagna é un posto sicuro, blocca il passaggio a Spiriti, Spettri, Demoni e anche a semplici umani, possono passare solo gli Spiriti buoni, gli angeli, gli arcangeli e ovviamente gli Elementi, chi non fosse tra questi e tentasse di passare verrebbe polverizzato all' istante, la barriera che vi proteggerà verrà rotta quando anche i vostri scudi di protezione spariranno, al vostro compleanno, per il tempo che manca voi dovrete allenarvi e migliorarvi, cosicché possiate difendervi e... dovrete cercare di essere un tutt'uno, fidandovi tra di voi, nessuno escluso...-

-Quindi dobbiamo diventare del tutto amici amiconi, evitare le discussioni e trovarci tra noi come libri quasi completamente aperti? - domandó sarcastico Guy

-Possibile che quando usi questo tipo di tono hai sempre ragione? Sarà il fatto che non ami questo genere di cose, sará il fatto che le pensi quasi delle sciocchezze, ma hai ragione-

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